con i fondi europei “Sicurezza per lo Sviluppo”. La cooperativa dallo scorso anno gestisce il bene confiscato alla mafia in contrada Seggio-Torre che apparteneva al palermitano Gaetano Sansone, arrestato nel 1993 e condannato anche per le coperture offerte a Totò Riina del quale è stato vicino di casa durante la latitanza nella villetta di via Bernini. Si tratta di un fondo agricolo, esteso circa 20 ettari e coltivato a uliveto e vigneto. I due trattori, che sono stati immatricolati nei giorni scorsi, sono stati acquistati dall'amministrazione comunale e sono stati utilizzati anche per recuperare il bene, in stato di abbandono e di degrado, che è diventato la sede Cooperativa Rita Atria Libera Terra. 

“Con la consegna di questi mezzi, ha dichiarato il sindaco Errante, si raggiunge il secondo degli obiettivi prefissati, dopo aver recuperato l’immobile rurale i due trattori saranno utilizzati per far tornare alla piena produttività il fondo. Sono segnali importanti, ha concluso il sindaco, che dimostrano ancora una volta come l’azione dello Stato può vincere sulla criminalità organizzata solo con azioni concrete e tangibili. Comune di Castevetrano che, pur in presenza di queste importanti iniziative, continua a rimanere nell'occhio del ciclone per diverse inchieste giudiziarie. Prima il caso del consigliere Giambalvo, culminato con le dimissioni in massa di tutti i consiglieri e la nomina a commissario dell'ex Procuratore Messineo, poi l'operazione “Ebano” che ha coinvolto due dipendenti dell'ufficio tecnico e infine il sequestro dei beni agli imprenditori Marco ed Enrico Adamo, quest'ultimo consigliere comunale eletto nel 2012 in una delle liste che ha sostenuto il sindaco Errante. Vicende che hanno determinato l'ispezione in corso, da parte della Commissione Prefettizia, su disposizione del Ministero dell'Interno.