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04
Settembre

Area industriale Santa Maria. Fratelli d'Italia evidenzia tante criticità

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Pubblicato in Attualità

La scelta dell’amministrazione comunale di incentivare le aziende del territorio ad acquistare lotti nell'area industriale di Santa Maria

al prezzo di 20 euro al mq è condivisibile ancorchè sia di gran lunga inferiore al prezzo di acquisto avvenuto con l'esproprio. Una scelta politica, quella della giunta Valenti, di diminuire il prezzo che si inquadra nell’ottica del vantaggio per il territorio in termini di sviluppo economico ed occupazione, ma il problema dell’area industriale di contrada Santa Maria non è quello del prezzo dei singoli lotti. E’ quanto evidenzia oggi il circolo territoriale Marina-San Michele di Fratelli d’Italia. Anche su questa zona, sostengono, ci sono troppe incertezze sul piano urbanistico poiché da tempo non è più vigente il piano particolareggiato ASI (Area Sviluppo Industriale) il quale è stato rimpiazzato dalle nuove norme generali del PRG o PUC che consente l'edificazione solo tramite il Piano degli Insediamenti Produttivi redatto secondo comparti di settore.

 

In breve, nella zona industriale di Santa Maria di Sciacca, oggi non sono pianificate le aree per l’industria ittico conserviera o per la lavorazione dei prodotti agroalimentari, ne la zona per gli artigiani distinti per tipologia di lavorazione, così come non è presente la regolamentazione delle aree per lo stoccaggio e trattamento dei rifiuti; non è programmata la disciplina della viabilità e mancano tutta una serie di servizi: dalla fibra ottica che impedisce alle aziende attive il collegamento in streaming e il corretto funzionamento dei sistemi di videosorveglianza alla telefonia mobile che non garantisce la copertura 3G nella zona.

 

Sono queste per il Circolo Territoriale Fratelli D’Italia le ragioni per le quali gli operatori economici non avanzano offerte e i lotti rimangono invenduti. Insomma non è un problema di prezzo e non si prevede che la situazione possa cambiare. Fratelli d’Italia ritiene, a tal proposito, inopportuno inserire nel capitolo di entrata del Bilancio di Previsione la futura vendita di tali lotti a copertura delle uscite da sostenere. E’ necessario, dice Ignazio Gallo, rendere i lotti commerciabili ed appetibili al mercato tramite l'attuazione di uno stralcio PIP funzionale visto che gli stessi sono già dotati di opere di urbanizzazione, garantendo all'investitore la possibilità di edificare il lotto acquistato o dopo 60 giorni dalla richiesta del Permesso di Costruire. Se non si risolvono queste criticità, per Fratelli d’Italia i lotti rimarranno invenduti e nelle casse del comune non entrerà un solo euro, nonostante le diverse previsioni nel bilancio.

 

 

 

Letto 479 volte Ultima modifica il Sabato, 04 Settembre 2021 13:08

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