Girolamo Rubino, Calogero Marino e Giuseppe Impiduglia, in vista della ormai prossima udienza del 9 novembre al Tar di Palermo. Ad annunciarlo sono stati oggi proprio i legali del sindaco Fabio Termine e dei componenti della sua giunta che, come è noto, hanno presentato un ricorso incidentale rispetto a quello proposto da Ignazio Messina sull’esito del primo turno elettorale delle amministrative dello scorso giugno a Sciacca. Ricorso quello del candidato sindaco, oggi Presidente del Consiglio Comunale di Sciacca, con il quale si chiede la verifica di 27 sezioni ritenendo che siano stati commessi diversi errori di attribuzione dei voti che abbiano poi prodotto la mancata elezione a sindaco al primo turno per appena 18 preferenze. Nel ricorso, presentato dagli avvocati Antonietta Sartorio e Stefano Polizzotto, Ignazio Messina definisce illegittima la proclamazione a sindaco di Sciacca di Fabio Termine perché il turno di ballottaggio del 26 giugno non ci sarebbe proprio dovuto essere. Il Tar di Palermo si troverà però a verificare anche il ricorso incidentale presentato da Fabio Termine e dall’intera squadra assessoriale e la memoria difensiva volta a contestare i rilievi mossi dal candidato sindaco sconfitto al ballottaggiottaggio e, dunque, ad ottenere l’inammissibilità del suo ricorso. Peraltro si rileva come al sindaco in carica sarebbero stati, illegittimamente, annullati 16 voti.

E’ chiaro, al di là delle due distinte e distanti posizioni, che l’interesse in città cresce di giorno in giorno avvicinandosi la data del 9 novembre, quella in cui ilTar non entrerà nel merito ma stabilirà comunque un fatto importante ossia se il ricorso di Messina sarà dichiarato ammissibile o meno e, quindi, se questa vicenda andrà avanti o meno.

E oltre a Messina da un lato e Termine dall’altro, è altrettanto chiaro che ad attendere con particolare interesse è anche tutto il consiglio comunale.