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12
Giugno

Foce Platani, Ribera si oppone alle trivelle

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Pubblicato in Attualità

 

“Ribadiamo la nostra totale contrarietà al progetto di ricerca dei sali potassici che rappresenta l’ennesimo attacco al patrimonio naturalistico siciliano

e dimostra ancora una volta le gravi lacune in termini di conoscenza del patrimonio naturalistico da parte della Regione Siciliana con il via libera dato alle trivellazioni per la ricerca di sali potassici e alcalini a ridosso della foce del Fiume Platani”. E' quanto scrive il sindaco di Ribera Carmelo Pace ricordando come, già nel settembre dello scorso anno, assieme al Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Tortorici e al Presidente della Commissione Consiliare Paolo Caternicchia, aveva scritto all’Assessorato del Territorio manifestando la propria contrarietà ed evidenziato la necessità di valutare il progetto ad alto impatto ambientale. Adesso, con apposita direttiva, il sindaco Pace ha dato incarico al Dirigente dell’ufficio tecnico di redigere le opportune osservazioni da sottoporre al Consiglio Comunale e capire quali azioni intraprendere per bloccare il progetto. Di fronte a questa minaccia, aggiunge, abbiamo il dovere morale e politico di difendere le bellezze naturali del nostro territorio. Il Comune di Ribera, dunque, si prepara a manifestare nella sede opportuna, ossia la Regione Siciliana, la netta contrarietà al progetto della società General Mining per trivellare a ridosso della riserva naturale orientata della Foce del Fiume Platanhi. L'auspicio, conclude il sindaco Pace, è che la Regione Siciliana riconosca il grave errore commesso con questa incomprensibile scelta contraria al buon senso e alle logiche economiche. Intanto il WWF Sicilia smentisce che la società abbia già ottenuto l'autorizzazione alla ricerca di sali potassici in quella zona. In realtà, sostengono, proprio grazie al nostro intervento e a quello dei sindaci di Ribera e Cattolica Eraclea che hanno presentato osservazioni, è stato sventato il pericolo che venisse rilasciata l'autorizzazione saltando la procedura di Valutazione d'Impatto Ambientale a cui, invece, dovrà essere sottoposto il rilascio del permesso di ricerca denominato “Eraclea”. La battaglia non è comunque finita, il rischio è sempre concreto. Per tale motivo il wwf rivolge un appello alle amministrazioni comunali e a tutte le forze politiche affinchè presentino apposite osservazioni contrarie al permesso di ricerca.

 

 

 

 

Letto 554 volte Ultima modifica il Martedì, 12 Giugno 2018 14:59

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