Ha prodotto questi dati l'utimo rilevamento annuale realizzato dall'Istat sulla popolazione residente che, già a livello nazionale, aveva individuato un trend demografico tutt'altro che rassicurante. Il calo delle nascite è particolarmente evidente nell'agrigentino: se la popolazione residente nel 2014 era di 448.831 persone, questa si è ristretta, dato di pochi mesi fa, a 442.049 residenti. Fa riflettere il rapporto tra nascite e mortalità: se quattro anni fa sono venuti alla luce 3.666 bambini, nel 2017 il numero è sceso a 3.381, quindi 285 nati in meno; al contrario si è registrato un aumento delle morti, passate da 4.444 a 5.117, ovvero 673 decessi in più. Meno nati, più decessi e la popolazione diminuisce notevolmente. Non solo: visto che l'età media è sempre più alta, il popolo agrigentino è, anche, sempre più vecchio. Le famiglie sono in calo ed il numero dei componenti familiari è sempre più piccolo. Ad essere cresciuta in modo esponenziale è la realtà delle convivenze, passate da 1.828 a 2.471, da una parte perchè è cambiata la mentalità degli agrigentini e dall'altra perchè a causa della crisi che scoraggia le coppie a spendere i soldi per il matrimonio ed a mettere al mondo altre bocche da sfamare. Ad incidere sul dato complessivo è, ovviamente, anche l'esodo dei residenti verso altre province o regioni alla ricerca di guadagni e stili di vita migliori, l'emigrazione interna è praticamente raddoppiata. È aumentata, di contro, immigrazione da parte degli stranieri: si è infatti passati dai 9.204 del 2014 ai 14.790 del 2017. Diversi anche i numeri rispetto alle nascite: in provincia sono nati, 4 anni fa, 42 bambini contro i 220 del 2017, mentre le morti sono state, un anno fa, solamente 21.