chiedendo di fornire entro 15 giorni risposte esaustive su tutta una serie d’inadempienze, con un termine di 90 giorni per il loro superamento; termine abbondantemente scaduto e senza alcun esito. E' il comitato intercomunale per l'acqua pubblica oggi a tornare sulla vicenda della risoluzione del contratto con Girgenti Acque evidenziando come questo ritardo sia sospetto. Nonostante la diffida sia stata votata all’unanimità, probabilmente non tutti i sindaci sono d’accordo sulla risoluzione del contratto, sostiene il coordinatore Franco Zammuto che attende la convocazione dell’ATI prevista per il 25 settembre per fugare ogni dubbio. Ovviamente, aggiunge, speriamo di essere smentiti, ma se i nostri sospetti dovessero essere confermati, tutto ciò significherebbe che i sindaci, ancora una volta, stanno continuando a fare politica anche all’interno una Istituzione come l’ATI, dove, invece, sono chiamati a svolgere il ruolo di controllori di un bene pubblico mal gestito, a danno dei propri cittadini. A suffragare le perplessità del comitato intercomunale per l'acqua pubblica anche il fatto che, nonostante l'apparente volontà di risolvere il contratto con l’attuale gestore, non si sia dato ancora seguito a valutazione circa le possibili alternative gestionali. Dopo avere riposto grande fiducia nell'Assemblea Territoriale Idrica, conclude il comitato intercomunale per l'acqua pubblica, attendiamo che dalle parole i sindaci passino ai fatti.