È lui l'assessore indicato dal Partito Democratico a Francesca Valenti. Pochi ormai i dubbi del suo coinvolgimento all'interno della Giunta Valenti bis. Un nome che va ad aggiungersi a quelli di Carmelo Brunetto e Fabio Leonte, rispettivamente di Sciacca Democratica e Uniti per Sciacca. A poco a poco, dunque, il sindaco sta componendo il suo puzzle per arrivare ad una soluzione definitiva della crisi nelle prossime ore. Sembra essere sfumata l'ipotesi di un tecnico di fiducia personale della stessa Valenti. In tale direzione, infatti, si sta rafforzando sempre di più l'ipotesi che al gruppo Cusumano venga garantito il secondo assessore. In tale direzione si inseriscono le indiscrezioni di questa mattina, secondo cui l'ex sottosegretario punterebbe su uno tra l'ex preside Sergio Panunzio e l'architetto Calogero Segreto, presidente di Italia Nostra. Manca solo un nome, ed è quello di Sicilia Futura, che guardando alla vicenda solo da un punto di vista schematico, dovrà prendere il posto di Giuseppe Neri. Ma qui si sta generando un problema. Pare, infatti, che stia venendo fuori una sorta di spaccatura tra le componenti che fanno capo agli ex deputati Cascio e Cimino. Neri, nominato come si ricorderà dopo la morte dell'ingegnere Buscarnera, garantiva la corrente Cimino, rappresentato in Consiglio comunale da Elvira Frigerio. Il gruppo Cascio, rappresentato in Sala Falcone Borsellino da Alberto Sabella, ha ufficialmente chiesto la facoltà di indicare il nome di un proprio esponente, nel solco di una sorta di “alternanza” che, peraltro, pare fosse stata oggetto di accordi prima delle elezioni ma nella prospettiva di un subentro a metà mandato. L'azzeramento degli assessori non giunge certo a metà mandato, ma dopo 15 mesi. Tanto basterebbe, però, per indurre gli amici di Cascio a puntare i piedi. Alla fine Francesca Valenti potrebbe essere costretta a fare slittare il varo della sua nuova giunta proprio per queste ragioni. Il sindaco sta cercando di convincere quelli di Sicilia Futura a trovare un accordo, minacciando di decidere autonomamente, cosa che però potrebbe rischiare di generare qualche conseguenza. Sembra non esserci, infine, il problema della “quota rosa” che, secondo la legge, verrebbe rispettata già dalla presenza all'interno della compagine amministrativa dallo stesso sindaco. Fin qui il quadro della situazione, ma è una situazione che potrebbe registrare nuovi colpi di scena già nel corso della stessa giornata di oggi.