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05
Ottobre

Peschereccio di Sciacca va solo a "spatola"

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Pubblicato in Attualità

 

E' di di Sciacca l'unico equipaggio di pescatori in Sicilia che ha deciso di puntare solamente sul pesce sciabola, comunemente conosciuto come ''spatola" o "pesce bandiera".

Il comandante del motopesca è Carlo Giarratano, 36 anni, e proviene da una famiglia di pescatori saccensi giunta alla quarta generazione. E' lui che coordina il lavoro di un equipaggio composto da 6 persone, tra cui il padre Gaspare, 63 anni, che è l'armatore della barca. E fu Gaspare, otto anni fa, a decidere di vendere la vecchia barca di famiglia e di acquistare un nuovo peschereccio più moderno e sicuro, che fosse adatto alla pesca d'altura, proprio con l'obiettivo esclusivo di andare per spatole, scommettendo sulla possibilità di aggredire un mercato in crescita. I fatti in poco tempo gli hanno dato ragione. Risale al 2010 il varo del motopesca "Accursio Giarratano", nome che è un omaggio alla memoria di un altro dei figli di Gaspare, morto nel 2002 quando aveva appena 15 anni per un male incurabile, un'imbarcazione lunga 26 metri, con un motore da 450 cavalli. Un peschereccio provvisto di megafrigo, di produzione di ghiaccio per la conservazione a breve termine del pescato, di un'officina a bordo e perfino di un impianto di smaltimento degli scarti di lavorazione. Sì, perché sulla "Accursio Giarratano" il pesce che man mano viene pescato viene anche pulito e sfilettato, allo scopo di accelerare i tempi dell'approdo sui mercati.

Avere puntato su questo tipo di pesca ha comportato per la famiglia un investimento di almeno un milione di euro. Non solo per l'acquisto della barca, s'intende, ma anche per l'autorizzazione alla alla "pesca mediterranea", quella che non prevede limiti di distanza alla navigazione e che, dunque, può permettere al motopesca di solcare le onde delle stesse acque internazionali, da Suez a Gibilterra. La battuta a pesce sciabola, che si effettua col sistema dello strascico, dura dai 4 ai 13 giorni. Si arrivano a catturare fino a 5 tonnellate di pesce, con un fatturato medio, nel periodo della singola battuta, che si può stimare in almeno 50 mila euro. Ma è un'attività intensa, che non tralascia l'obiettivo di limitare al minimo i danni all'ecosistema marino, soprattutto se si considera che la barca utilizza reti con maglia larghissima, addirittura di un metro di dimensione.

 

A metà lavoro la nave ha bisogno di un approdo. E così la "Accursio Giarratano" si ferma a Lampedusa, per consegnare le spatole già pescate ai grossisti. L'obiettivo è di fare arrivare ai consumatori pesce sempre fresco. ''Sciabole'' che, una volta arrivate sulla terraferma, prendono subito la destinazione delle pescherie della grande distribuzione italiana. Per riuscirci la famiglia Giarratano ha stipulato accordi commerciali con produttori che si occupano di trasformazione, confezionamento e trasporto. Ed è così che il pesce sciabola della famiglia Giarratano è stato scelto da un'industria conserviera alimentare, la "Tavola blu" di Mazara del Vallo partecipando attraverso quel marchio all'Expo di Milano, e venendo selezionato anche dalla stessa catena "Rosso pomodoro" che, proprio recentemente, ha organizzato diverse degustazioni di spatola di Sciacca nei suoi ristoranti di Londra.

 

Noto per la sua forma allungata, il pesce sciabola è gradito anche per la facilità di utilizzo, considerato che la separazione tra carne e lisca è particolarmente agevole. "Essere oggi gli unici che svolgono con assiduità solo questa attività di pesca è una cosa che ci inorgoglisce, ma non è stato facile arrivare dove siamo arrivati, ma i sacrifici per fortuna ci danno soddisfazione", dice Carlo.

 

L'Accursio Giarratano ha da poco terminato di osservare il periodo di fermo biologico. L'attività di pesca è già ripresa, in un mercato, quello del pesce sciabola che continua a crescere.

 

Letto 3072 volte Ultima modifica il Venerdì, 05 Ottobre 2018 14:34

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