da aggiudicare per il completamento del vecchio progetto di rifacimento della rete idrica in centro storico. Si tratta di un residuo di un appalto da 4 milioni che la ditta che dodici anni fa si era aggiudicata i lavori non completò interrompendoli e lasciando il cantiere a metà. È il celebre appalto che tutti possono identificare, basta osservare le tubazioni che da anni fuoriescono dal sottosuolo tra via Licata e corso Vittorio Emanuele. I fondi in questione sono quelli attivati dall'allora amministrazione Turturici e che discendevano dall'accordo di programma quadro Stato-Regione-Comune-Rocco Forte che si concretizzò con la destinazione di una somma da parte del magnate degli alberghi nei confronti del comune.
Sbloccare questo milione e seicentomila euro di lavori è stato faticoso, eppure non è stato sufficiente. La stazione appaltante è l'Urega, che opera presso il Libero Consorzio. Il comune doveva nominare un proprio rappresentante, cosa che malgrado il finanziamento fosse disponibile da un bel po' di tempo è stata fatta solo recentemente. A breve dunque si potrebbero aggiudicare i lavori e in centro torneranno le ruspe per completare un intervento strategico. Rimangono da risolvere tanti problemi però, sia per altri tratti di rete idrica completamente vetusta, sia per il celebre intervento (di competenza dell'ufficio nazionale per l'emergenza depuratori) riguardanti il necessario secondo stralcio del Parf e del secondo modulo del depuratore comunale.
La Sicilia è in ritardo, rischiando di dovere rinunciare ad investimenti per un miliardo e settecento milioni. Non è in ritardo, una volta tanto, il comune di Sciacca, il cui progetto da dieci milioni di euro è da tempo esecutivo. Più volte il commissario nazionale Enrico Rolle aveva detto che a breve sarebbero iniziati i lavori in questione. Cosa, però, non ancora avvenuta. Anche ad Agrigento attendono il via libera ad opere di depurazione. E il sindaco Firetto ha scritto a Rolle per sapere quando potranno cominciare i lavori. La stessa cosa ha fatto anche Francesca Valenti. Pare che finalmente ci siamo. Si tratta di interventi che l'ufficio nazionale per l'emergenza si è fatta consegnare da Girgenti Acque, nell'ambito di una trattativa che naturalmente è stata ampiamente condizionata dal tentativo tuttora in atto dell'ATI di risolvere il contratto con l'ente gestore. Questione che naturalmente rileva anche rispetto agli attesi interventi per il completamento delle reti idriche ma per la quale, giunti a questo punto, è possibile dire che non c'è più tempo da perdere.