Lo abbiamo visto in questi giorni di pioggia e, per fortuna, non si è trattato di vere e proprie bombe d'acqua come successo nel 2016-2017. Proprio quelle alluvioni avevano determinato il finanziamento delle opere di messa in sicurezza per oltre un milione di euro. Fondi disponibili da tempo, dal novembre dello scorso anno, ma che ancora non vengono investiti. E oggi è il consigliere Carmela Santangelo a sollecitare l'amministrazione comunale affinchè vengano realizzati al più presto i lavori di messa in sicurezza e pulizia del torrente Bagni per un importo di 375 mila euro, della riduzione dei rischi idraulici del torrente Bellapietra per 200 mila euro, della sistemazione del ponticello lungo la strada di contrada Raganella che insiste sul torrente Baiata per un importo di 90 mila euro e, infine, per l'intervento più corposo, ossia la messa in sicurezza del torrente Cansalamone dove è prevista anche la realizzazione di una vasca di calma per la riduzione del rischio esondazione per il quale sono stati stanziati 490 mila euro. Situazioni ben note da anni, ma ormai diventate una emergenza anche perchè dall'alluvione del novembre 2016 e da quella successiva agli inizi del 2017 nulla si è fatto, con il risultato che i torrenti sono ancora invasi da detriti, arbusti e fango . Se dovessero verificarsi altre bombe d'acqua, come ormai purtroppo succede, si verrebbero a generare condizioni disastrose. Eppure si tratta di opere urgenti , di competenza del dipartimento di protezione civile. L'apertura dei cantieri era prevista per quest'anno. Siamo ormai in autunno e, secondo quanto dichiarato proprio recentemente dal responsabile provinciale della protezione civile Costa, si spera di potere avviare le opere di messa in sicurezza entro il mese di dicembre di quest'anno o agli inizi del 2019. Tra l'altro, proprio Costa al nostro telegiornale la scorsa settimana a seguito di un sopralluogo effettuato a Sciacca, ha precisato che non tutte le opere saranno sbloccate. Se per il Cansalamone e il torrente Baiata in contrada Raganella, infatti, si attendono solo le ultime autorizzazioni, la situazione è ben più complicata per il torrente Bagni che comprende anche la zona di contrada Muciare che era stata tra le più colpite dalla furia dell'acqua. Per la messa in sicurezza di questa zona occorre ancora superare diversi problemi di natura tecnica che riguardano addirittura la proprietà di alcuni tratti. Insomma siamo lontani dall'avvio dei lavori in questo ultimo caso. Il problema è che la natura non tiene conto dei tempi tecnico-burocratici. C'è solo da sperare che il territorio di Sciacca sia risparmiato da violenti temporali.