con il presidente della Regione Nello Musumeci, i tecnici del Genio Civile, quelli dell'assessorato regionale al Territorio e Ambiente e, infine, i responsabili della protezione Civile. Sullo sfondo: i danni causati dal maltempo, dai nubifragi dei primi di novembre. La scorsa settimana a margine della sua visita a Sciacca Musumeci aveva dato appuntamento al sindaco di Sciacca a Palermo per fare il punto della situazione.
Di certo c'è che si sbloccheranno a breve i lavori di pulizia e di realizzazione della cosiddetta “vasca di calma” del torrente Cansalamone, il punto più critico dal punto di vista idrogeologico. Sarà il Genio Civile, invece, ad intervenire per mettere in sicurezza il torrente San Marco. Toccherà all'assessorato regionale al Territorio e Ambiente intervenire sul torrente Baiata Foce di Mezzo con la pulitura e la collocazione di una gabbionata. E ancora: in pochi giorni la protezione Civile dovrebbe far partire gli interventi di messa insicurezza del torrente Bagni e del ponticello di Raganella, mentre l'intervento sul torrente Bellapietra di 200 mila euro sarà riprogettato perché, secondo il capo della protezione Civile Foti, è sufficiente un intervento meno costoso.
Da quanto si apprende, poi, la protezione Civile avrebbe deciso di bocciare il progetto esecutivo da 12 milioni per la messa in sicurezza definitiva del torrente Cansalamone. Si tratta di quel progetto che, di recente, si è scopreto essere sprovvisto di legittimazione tecnica e amministrativa. Questione che ha costretto gli uffici a non inserirlo nella piattaforma degli interventi comunali. Si sceglie dunque un'altra strada. E qui si inserisce l'orientamento politico del presidente della Regione, che pare insista sulla necessità che addirittura venga eliminata la strada e che vengano demolite case e negozi. Il tutto attraverso una rielaborazione dello studio idraulico e una modifica del Piano di Assetto Geologico. Secondo il presidente della Regione Sciacca sarebbe tra le città con il maggior livello di abusivismo in tutta la Sicilia. Un giudizio troppo severo, quello del governatore. Questo territorio non sarà certamente tra quelli più incontaminati o lasciati indenni dal processo di cementificazione selvaggia che ha caratterizzato gli ultimi quarant'anni, e questo in tutta onestà va ammesso. Ma da qui a ritenere che Sciacca sia da considerarsi quasi come la patria dell'abusivismo ce ne corre, probabilmente il presidente ha assunto un pregiudizio nei confronti della nostra città. In ogni caso Musumeci è irremovibile: solo le ruspe, secondo la sua opinione, a questo punto avallata (e non potrebbe essere altrimenti) dalla Protezione civile, potranno risolvere il problema del Cansalamone. Ruspe che Musumeci vorrebbe portare anche a Isabella. Pare che ieri abbia detto che costa meno demolire le case sottostanti il costone di San Calogero che si è distaccato domenica scorsa che mettere in sicurezza la montagna. È questa la notizia che purtroppo dobbiamo dare alle cinque famiglie che da quattro giorni ormai sono costrette a vivere fuori dalle loro case dopo la caduta di pietre e massi dal costone.