Lo prevede un ordine di servizio disposto dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento per sopperire alle carenze che si registrano al Fratelli Parlapiano dove non c'e' la disponibilita' del medico addetto al servizio ambulatoriale. In particolare, sono tre i dirigenti medici dirottati presso la sttruttura sanitaria di Ribera che, a turno, dovranno garantire il servizio in un ospedale da anni in agonia. Una nuova tegola che si abbatte dunque sull'ospedale di Sciacca e, nello specifico, sulla cardiologia che garantisce migliaia di prestazioni nell'ambito della rete regionale dell'infarto. Il reparto dovrebbe avere 12 dirigenti medici, ne ha invece nove e che adesso diventano otto. Si preferisce insomma continuare ad indebolire e impoverire il Giovanni Paolo II, stavolta in una branca di primaria importanza nella cura delle malattie cardiovascolari, anziche' dare seguito alla tanto decantata copertura dei vuoti in organico presso l'unita' operativa di Sciacca. La disposizione dei vertici dell'Asp ha generato chiaramente molta preoccupazione. In pratica, per garantire la continuita' assistenziale a Ribera, dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento hanno deciso di privare Sciacca di un cardiologo. Nell'ordine di servizio si fa riferimento a quindici giorni, ma chiarameante il timore e' che tale periodo possa aumentare se al Fratelli Parlapiano di Ribera dovesse proseguire l'assenza del dirigente medico titolare del servizio ambulatoriale.