di disavanzo del rendiconto 2017, e le variazioni di bilancio, sono giunti in aula senza il necessario parere della commissione consiliare competente, che fino all'ultimo non si è potuta riunire. E così, all'ultimo giorno utile per l'approvazione, la fumata di Sala Falcone Borsellino è stata inevitabilmente nera. Tutto questo in un clima di scontro permanente tra maggioranza e opposizione, in una seduta nella quale sono state più le sospensioni che i lavori effettivi.
A generare lo scontro è stato sicuramente il problema dei numeri di una coalizione, quella che sostiene Francesca Valenti, che dopo avere perduto Carmela Santangelo, passata all'opposizione, deve risolvere al proprio interno la grana Cinzia Deliberto, che dopo il varo della giunta Valenti bis si è dichiarata indipendente, ancorché ancora componente della maggioranza, fatto questo considerato ancora determinante dal primo cittadino. C'è poi Paolo Mandracchia, che pur non nascondendo il proprio malumore, come ha fatto ieri al nostro Telegiornale, è intenzionato a non far mancare il proprio sostegno all'amministrazione. La minoranza ha posto la questione dei numeri, pretendendo dal sindaco l'ammissione di quanto lo stesso Mandracchia ieri al nostro Telegiornale aveva detto, ossia che la maggioranza non c'è più. “Ma so che i consiglieri che mi sostengono sono ancora in tredici, e quindi non posso dichiarare una cosa che non c'è”, ha sostanzialmente replicato il sindaco di Sciacca, malgrado fosse giù di voce. Ma in politica ad avere ragione sono i numeri. Se la maggioranza li avesse avuti Giuseppe Ambrogio non avrebbe avuto bisogno di chiedere soccorso all'opposizione nel nome del senso di responsabilità per approvare i punti in questione. E così, in attesa del commissario ad acta che adesso gli Enti Locali dovranno nominare, al momento la mancata approvazione delle variazioni di bilancio, tra le conseguenze diverse, il blocco al ricorso ai mutui con la cassa depositi e prestiti, quello dei buoni alimentari agli indigenti e alla mensa scolastica e perfino i cantieri di lavoro che erano già stati finanziati dalla Regione.
“Qualcuno dovrebbe capire che questa situazione rischia di generare una situazione di stallo che danneggia solo la città, non certo il sindaco”. Così oggi dalla maggioranza Alberto Sabella.
“Da un lato la maggioranza adotta la strategia delle sedute di prosecuzione perché non ha i numeri ma dall'altro lato il sindaco non ha l'umiltà di riconoscerlo”, replica Salvatore Monte.
In ogni caso, a dimostrare che gli equilibri interni alla maggioranza con la consigliera Cinzia Deliberto sono compromessi, è stato lo stesso intervento dell'esponente eletta con Uniti per Sciacca che non ha esitato ad attaccare frontalmente Fabio Leonte, intervenuto al posto del sindaco ricordandogli che lui non è l'assessore al bilancio e criticandolo pesantemente anche sul problema dei cantieri di lavoro.
Una sorta di clima di tutti contro tutti, dunque, quello venuto fuori ieri sera in aula, che vede la maggioranza accusare soprattutto i consiglieri Bono e Milioti di avere impedito alla Commissione bilancio e finanze, da loro composta (i due di maggioranza sono il presidente Di Prima e Paolo Mandracchia) di riunirsi per esprimere il parere. Punti giunti in commissione in netto ritardo, e poi non è vero che non si potevano approvare in aula, la replica di Bono. Ma a generare lo scontro sarebbe stato il post su Facebook di qualche giorno fa di Francesca Valenti, quello nel quale ha attaccato i consiglieri di Progetto Sciacca dopo che questi, a proposito della avvenuta risoluzione del contratto con Girgenti Acque, avevano manifestato dubbi sul celebre piano B. “Hanno gettato la maschera, è evidente che volevano che Girgenti Acque continuasse a gestire il servizio idrico”, aveva scritto indignata la sindaca scatenando la reazione di Bono e Milioti, che si sono sentiti diffamati.
Ma stando a quanto si apprende negli ultimi minuti Francesca Valenti sta riesaminando gli atti, ritenendo che si possano limitare i danni della mancata approvazione dei punti sulla base di una norma che il direttore di ragioneria e il segretario generale hanno interpretato in maniera forse eccessivamente restrittiva. Rimane il fatto che la situazione politica a Sciacca non si allontana dal clima di perenne conflitto.