I servizi di prevenzione svolti principalmente da pattuglie, in divisa e in borghese, hanno generato complessivamente una riduzione dei reati più allarmanti. Incrementati di oltre il 20%, con un trend di ulteriore crescita, gli arresti rispetto al 2017. Importanti obiettivi sono stati conseguiti, in particolare, in occasione dei più gravi fatti di sangue. Infatti, in tutti e 4 gli omicidi avvenuti nella provincia, per cui hanno investigato i Carabinieri, i responsabili sono stati scoperti, finendo dietro le sbarre.
Segnali importanti sono stati dati anche, nel periodo estivo, sul versante del commercio abusivo, con il recupero della fruibilità, da parte degli agrigentini e dei turisti, della passeggiata sul litorale di San Leone. Ma anche, recentemente, su quello della lotta all’abbandono incontrollato per strada dei rifiuti. Da Licata a Sciacca, passando per il Capoluogo di Provincia, ma anche a Canicattì e a Cammarata, come nei più piccoli centri, i Carabinieri hanno assicurato la loro presenza, intervenendo nelle situazioni più gravi e drammatiche, ma anche solo per essere vicini ai cittadini. Emblematico in tal senso il lavoro svolto in occasione dell’alluvione del 3 novembre scorso, con oltre 500 interventi e decine di persone salvate dagli oltre 200 militari impegnati su tutto il territorio provinciale. .
Oltre ad una sensibile flessione dei reati più inquietanti, quali le rapine e gli atti incendiari, risalta in particolare l'incremento di circa il 23% degli arresti effettuati nel 2018, rispetto all’anno passato, la maggior parte dei quali in flagranza di reato; altre volte a seguito di complesse indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo o dalle Procure della Repubblica di Agrigento e Sciacca .
Si tratta di risultati conseguiti dai Carabinieri durante gli innumerevoli servizi di controllo del territorio, svolti talvolta anche con l’ausilio delle unità antiterrorismo, con quasi 140mila ore di perlustrazioni svolte dall’inizio dell’anno, che hanno portato al controllo di oltre 60000 soggetti e di quasi 40000 veicoli.
Tra le operazioni più rilevanti quella denominata “Montagna che ha decapitato i vertici di tre mandamenti mafiosi e di 16 famiglie ad essi collegate. In tale contesto sono scattati anche i sigilli a carico di alcune società riconducibili a Cosa Nostra per un valore di oltre un milione di euro. Ininterrotta è stata inoltre l'opera di soccorso in mare e a terra ai numerosi migranti sbarcati sulle coste agrigentine, con l'arresto in diverse operazioni, di scafisti e favoreggiatori dell' immigrazione clandestina. Sul fronte della lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti sono stati arrestati complessivamente oltre 150 pusher e sequestrate mega piantagioni di marijuana, con la distruzione di oltre 30 tonnellate di stupefacenti. I carabinieri definiscono allarmante il fenomeno dello spaccio in provincia con tanti giovanissimi, anche sedicenni, che fanno uso di droghe.
Infine il bilancio di un anno di attività non può prescindere dal costante monitoraggio del territorio sul fronte dell'inquinamento ambientale in collaborazione con i colleghi del Nucleo Operativo Ecologico del Centro Anticrimine Natura. E' recente l'operazione che grazie che con telecamere disseminate in tutto il territorio della provincia di Agrigento ha portato al sequestro di cumuli di rifiuti e discariche abusive e a sanzioni per complessivi 210 mila euro. Ammontano a 200 mila euro le sanzioni elevate, invece, nei confronti di ristoratori per il mancato rispetto delle norme sanitarie e di conservazione degli alimenti.
E i carabinieri della provincia di Agrigento, tra le attività svolte, citano anche gli incontri con gli studenti di Sciacca, Licata, Agrigento, Cammarata e Canicattè su temi di particolare rilevanza come : bullismo, cyberbullismo, guida sicura, violenza di genere e ludopatia.