Inizia così la nota con cui oggi il centrodestra stigmatizza il mancato coinvoglimento dell'opposizione in occasione dell'incontro che si è svolto a Palermo e dedicato alla vicenda ponte Cansalamone. Abbiamo appreso dalla stampa locale che si è celebrato, nei locali del commissario del governo, un incontro relativo alle sorti del viadotto, la vera seconda grande problematica che affligge la città di Sciacca, osserva l'opposizione. Un incontro silenzioso, quasi muto e svoltosi senza alcuna eco, ma dopo qualche ora il silenzio si è trasformato in un rumore tanto assordante da svelare il mistero. Ci stupiamo poco, ironizzano i consiglieri di centrodestra, del fatto che il sindaco non abbia invitato alcun rappresentante delle opposizioni a prendere parte all’incontro. Scopriamo però che, oltre alla giusta presenza dell’ingegnere Accardi che nelle scorse settimane aveva messo in evidenza i rischi e le criticità connesse ad una apertura temporanea del ponte e proposto in sostituzione una “Viabilità alternativa” al Ponte Cansalamone prevista nel PRG, e all’assessore delegato Calogero Segreto, erano presenti l’ingegnere Mario Di Giovanna e il consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Alessandro Curreri. Una presenza, quest'ultima, incomprensibile, dichiara il centrodestra, soprattutto se si pensa che nessuno di noi dell’opposizione era a conoscenza di questo importantissimo incontro. Al contempo però l’amministrazione non ha ritenuto importante portare con sè, come è giusto che sia, il dirigente del settore lavori pubblici ad esempio, al fine di avere una copertura tecnica opportuna durante tutto l’incontro. A giudizio dell'opposizione, questa riunione una cosa, in ogni caso, l’ha fatta emergere: se ci sono stati dei ritardi e oggi non si ha ancora un progetto esecutivo del ponte ma solo un preliminare, redatto dal genio civile di Agrigento per un importo pari a 2.930.000 euro, la colpa è solo ed esclusivamente riconducibile al sindaco di Sciacca. Sindaco, evidenzia il centrodestra, che ha dichiarato più volte che l’amministrazione ha richiesto uno stralcio di 400 mila euro per poter effettuare, in via transitoria, la realizzazione di una soluzione tampone con l’apertura del viadotto a senso alternato e vietato ai mezzi pesanti. Una chimera, osservano i consiglieri comunali, uno stralcio utile solo a generare rallentamenti su rallentamenti. La burocrazia dell’amministrazione Valenti è in guerra con la burocrazia palermitana, e il risultato è una macedonia di guai per la riapertura del Ponte Cansalamone. Due cose sono sicure dall’incontro palermitano, conclude l'opposizione di centrodestra: da un lato un sindaco che non ha per niente le idee chiare, dall’altro il fatto che certi consiglieri di opposizione hanno maggiore peso politico di quelli di maggioranza.