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17
Gennaio

Sversamenti fognari, confiscato frantoio a Favara

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Pubblicato in Attualità

 

Si intensifica l'attività di controllo da parte della Polizia Provinciale di Agrigento finalizzata all'accertamento e alla repressione degli illeciti in materia ambientale,

in particolare dello sversamento di liquidi inquinanti provenienti da frantoi a mare o nei corsi d’acqua o negli acquedotti del territorio.

 

Diversi controlli, nei mesi scorsi, hanno interessato il versante di Ribera, ma è di oggi la notizia che l’attività di contrasto portata avanti in tutta la Provincia, sebbene a distanza di tempo, produce i suoi frutti concreti.

 

E’ stata, infatti, eseguita dagli agenti del Corpo di polizia del Libero Consorzio di Agrigento, coordinati dal Tenente Colonnello Vincenzo Giglio, la sentenza di condanna, emessa dal Tribunale di Agrigento, nei confronti del titolare di un frantoio di Favara. Un traguardo per il Corpo di polizia dell’ex Provincia: “Si tratta – sottolinea Giglio – del primo caso in provincia di Agrigento di confisca di un’area a servizio di un frantoio oleario”.

 

I fatti contestati risalgono al novembre del 2015, allorquando una segnalazione dalla società gestore del depuratore comunale, che denunciava continui ingressi anomali di acque di vegetazione presso l’impianto di depurazione sito in Contrada Burgilamone nel Comune di Favara, fece scattare l'ispezione del gruppo interforze di Polizia Provinciale ed Arpa al fine di accertare la presenza di scarichi non autorizzati in pubblica fognatura, evidentemente riscontrati.

 

Il Tribunale di Agrigento, accertati i fatti, ha dichiarato colpevole l’imputato del reato ascrittogli e lo ha condannato a sei mesi di arresto, a 3 mila euro di ammenda oltre al pagamento delle spese processuali ed ha ordinato la confisca di un’area di circa 150 metri quadri ed alcune cisterne e la sospensione della pena.

 

Il danno prodotto dallo sversamento di acque di vegetazione dei frantoi nelle condotte cittadine dei reflui fognari, ha arrecato un notevole danno e per diversi mesi, al depuratore a ciclo biologico di Favara.

 

La condanna del titolare del frantoio e la confisca dell’area della struttura si spera, adesso, possa fungere da deterrente per gli altri operatori del settore agrigentini.

 

 

 

Letto 294 volte Ultima modifica il Giovedì, 17 Gennaio 2019 14:14

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