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18
Gennaio

350 cani nel territorio di Sciacca, emergenza randagismo non superata

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Pubblicato in Attualità

 

 

 

Ha destato clamore, come era prevedibile, la notizia dell’incidente di ieri mattina in via Ghezzi

che ha coinvolto un ciclista saccense che dopo essere stato attaccato da un cane è finito a terra continuando a subire l’aggressione dell’animale. Episodio che fa scattare l’ennesima denuncia nei confronti del comune di Sciacca e che ha riacceso i riflettori sull’emergenza randagismo. Problematica, afferrma oggi il consigliere Teresa Bilello che, a distanza di quasi un anno dall'orribile strage di Muciare, è ancora ferma al palo. Le uniche novità, scrive il consigliere pentastelleto, sono nuove aggressioni ai cittadini, conseguenti denunce al Comune e la presenza di oltre 350 cani organizzati in branchi , in netto aumento rispetto all’anno scorso. Ed è all’amministrazione Valenti che viene addebitata la responsabilità di tutto ciò, anche in relazione alla terapia d’urto con la quale il sindaco ha giustificato nei mesi scorsi l’azzeramento della sua giunta e che evidentemente, per Teresa Bilello, non ha affatto prodotto il risultato annunciato. Anche sul randagismo solo immobilismo e promesse alle quali non si riesce a dare seguito, prosegue l’esponente del Movimento 5 Stelle che addebita all’amministrazione comunale anche la chiusura alle proposte che pure su questa problematica sono arrivate da cittadini, associazioni e forze politiche. Del randagismo, precisa, il Movimento 5 Stelle si è occupato a lungo fornendo all'amministrazione proposte concrete e fattive che come sempre sono rimaste chiuse nei cassetti. 

 

Eppure, aggiunge Teresa Bilello, il sindaco è la massima autorità sanitaria locale e in tale veste può anche emanare ordinanze urgenti, con efficacia estesa al territorio comunale, in caso di emergenze sanitarie e di igiene pubblica e quella del randagismo è una emergenza sanitaria e che investe anche l’importante aspetto della sicurezza dei cittadini. E come evidenziato dal M5S e confermato e anche dal responsabile degli allevamenti dell’Asp di Agrigento, l’unica soluzione al momento per iniziare ad arginare il problema è quella di riattivare il ciclo di cattura-sterilizzazione-reimmissione sul territorio dei cani.

 

L’auspicio del consigliere è che il sindaco Valenti passi all’azione evitando come successo per altre problematiche di cercare invece di addossare le responsabilità ad altri .

 

 

 

Letto 608 volte Ultima modifica il Venerdì, 18 Gennaio 2019 14:27

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