cogliendone l’anima con i suoi sconfinati e appassionati studi di cui ci faceva dono”.

Sono queste le parole di Francesca Valenti, sindaco di Sciacca, una città che Sebastiano Tusa, uno dei 157 passeggeri del Boeing della Ethipioan Airlines morti nello schianto dell'aereo diretto a Nairobi, amò tantissimo, dimostrandolo con innumerevoli presenze fisiche e iniziative concrete.

Ragioni che non possono non indurre la sindaca a parlare di “perdita incolmabile per la cultura, la scienza, l’archeologia, l’intera Sicilia”. “Sciacca – aggiunge il sindaco – piange Tusa. In ogni occasione ha dimostrato di essere molto vicino alla nostra città, alla sua storia, al suo patrimonio, a quanti si spendono quotidianamente per valorizzare al meglio beni preziosi e spazi, per fare cultura, per diffondere conoscenza, per prendere coscienza della propria identità e del proprio valore, come leva per la crescita e lo sviluppo di un popolo e di un intero territorio. Ci mancherà, mancherà a tutti. Era una spugna impregnata di saperi mai fine a se stessi e che metteva a disposizione di tutti, non negando mai la sua presenza, il suo richiesto e prezioso contributo. A Sciacca, in occasione della sua Lectio Magistralis sullo storico e archeologo Tommaso Fazello, si è presentato nonostante la sua evidente indisposizione fisica, incantando il numeroso pubblico di San Domenico per la semplicità e pienezza delle sue parole.

Gli ultimi impegni per Sciacca da parte di Tusa hanno riguardato l'obiettivo di realizzare finalmente l'attesissimo museo regionale di Sciacca all'interno del complesso monumentale di Santa Margherita, anche attraverso l'acquisizione al patrimonio regionale della collezione di reperti archeologici di proprietà della famiglia del compianto avvocato Primo Veneroso.