A sollevare la questione sono una ventina di responsabili di altrettante attività alberghiere ed extra alberghiere, che hanno chiesto direttamente al presidente del Consiglio comunale Andrea Pellegrino un dibattito urgente nell'ambito di una seduta straordinaria ed aperta a tutti gli operatori turistici del Consiglio comunale. Chiedono la revoca immediata del provvedimento in questione.
Denunciano, in particolare, i titolari delle attività ricettive menfitane che hanno deciso di attivare una protesta senza precedenti, aumenti variabili e discrezionali decisi – stando a quanto lamentato - senza che l'amministrazione ritenesse utile sentire l'esigenza di informare coloro che riescono, con la loro fatica giornaliera, a innescare un procedimento virtuoso con benefici per tutta la collettività.
La richiesta al comune, dunque, è di ridiscutere queste tariffe con i diretti interessati, in uno con la necessità di modificare il regolamento comunale relativo all'imposta di soggiorno e quello della consulta per il turismo.
Tra gli obiettivi dichiarati dagli albergatori di Menfi, che hanno informato di questa loro iniziativa anche Federalberghi, l'organizzazione presieduta da Francesco Picarella, stabilire che le eventuali future modifiche alle tariffe vadano approvate entro il 31 dicembre dell'anno precedente (considerato che farlo ad aprile significa creare seri problemi a chi ha già pianificato con le prenotazioni primaverili ed estive), ma anche definire che una eventuale percentuale di aumento debba essere identica per tutte le categorie, rispettando sempre il vincolo della tariffa massima dei 5 euro a notte.
E ancora: per gli albergatori va fissata nel 31 marzo la data per la periodica relazione alla consulta e al consiglio comunale sugli introiti percepiti dal comune nell'anno solare precedente e sulla conformità della loro destinazione a quanto indicato dalla consulta per il turismo attraverso informazioni obbligatorie, puntuali e definite, per evitare – scrivono – che detti introiti vengano dispersi nel calderone del bilancio comunale senza che siano utilizzati per quegli scopi previsti dalla legge.
“Gli aumenti dell'imposta – ribadiscono i titolari delle strutture ricettive – non possono arrivare quando ormai la maggior parte delle prenotazioni è stata già confermata nei mesi scorsi e sarebbe certamente scorretto, nei riguardi dei turisti, modificare in corsa quanto pattuito; tra l'altro si mettono in difficoltà gli operatori per i contratti già stipulati con i Tour Operator.
La critica all'amministrazione Mauceri è di avere stravolto quanto deliberato dal consiglio comunale nel 2014, andando oltre le proprie competenze specifiche, anche a livello di criteri di gradualità. Rimane sullo sfondo poi il problema gravissimo dell'abusivimo nel settore alberghiero. E sono numeri allarmanti quelli che vengono fuori. Gli abusivi a Menfi infatti sarebbero almeno 350 su 400. Insomma: non è giusto per gli albergatori vessare chi è in regola e lasciare libero chi invece non lo è. Bisogna trovare una soluzione per far pagare chi attualmente non paga al fine non soltanto di aumentare la somma complessiva dell'imposta di soggiorno ma anche al fine di evitare situazioni che culminino con condizioni di concorrenza sleale. Soprattutto se si pensa che l'imposta di soggiorno è aumentata del 60% per alberghi a 5 stelle o di lusso (decisione che – scrivono – ha colpito maggiormente le strutture più piccole e fragili). Tariffa schizzata del 100% negli alberghi a una, due o quattro stelle, residence e agriturismi; del 250% negli alberghi a 3 stelle, del 300% negli affittacamere, del 400% nelle case vacanza e nei bed and breakfast.
Il problema degli abusivi però non è soltanto di tipo fiscale ma anche di pubblica sicurezza. Già, perché un abusivo non è tenuto a comunicare alla Questura alcunché in ordine all'identità dei propri ospiti. E nel periodo delicato che il mondo sta attraversando è uno scenario tutt'altro che tranquillizzante.