saranno circa 600 quelli che matureranno i requisiti di pensionamento, con il rischio di portare al collasso gli uffici e di sovraccaricare coloro che restano, peraltro con un’età media di circa 57 anni, di compiti e funzioni verosimilmente insopportabili. A lanciare l’allarme sono il segretario regionale della Funzione Pubblica di Cgil Sicilia, Alfonso Buscemi e Caterina Tusa del dipartimento regionale. Il preoccupante scenario è emerso nel corso di un incontro sindacale dedicato alla mobilità regionale. Peraltro, il concorso bandito dall’Agenzia per l’assunzione di 510 unità di personale non prevede alcuna assegnazione per le sedi siciliane. A queste condizioni – osservano Buscemi e Tusa - appare chiara l’intenzione del governo e dei vertici dell’Agenzia , di non farla funzionare e, ovviamente, di mortificare i lavoratori sotto il profilo degli eccessivi carichi di lavoro. Sindacato pronto ad una mobilitazione dei lavoratori in Sicilia e che evidenzia come l’Agenzia sia un presidio di contrasto all’evasione e di garanzia per i cittadini onesti, chiamati ad onorare i propri doveri pagando imposte e tasse contro i soliti furbetti che qualcuno vuole continuare a proteggere. Il prossimo 8 giugno a livello nazionale si terrà una manifestazione contro l’atteggiamento del governo teso a mortificare i dipendenti pubblici – concludono Buscemi e Tusa, all’interno della quale è pienamente inserita la vertenza dei dipendenti dell’Agenzia delle Entrate con particolare riferimento alla situazione degli uffici siciliani.