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15
Maggio

Processo "Opuntia". Chiesta l'assoluzione per Domenico Friscia

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Pubblicato in Attualità

 

"Il fatto non sussiste". Così i legali difensori del saccense Domenico Friscia hanno chiesto l'assoluzione per il proprio assistito nell'ambito del processo antimafia "Opuntia".

Le arringhe difensive sono tuttora in corso. La settimana precedente si è discussa la posizione del medico di base menfitano Pellegrino Scirica, ieri, invece, è stata la volta di Domenico Friscia. Friscia è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso. Per il 56enne di Sciacca, il sostituto procuratore della DDA di Palermo Alessia Sinatra, il 29 gennaio scorso, aveva chiesto la pena più alta tra i i sei imputati finiti alla sbarra in questo processo che si celebra col rito abbreviato, ossia 12 anni di reclusione. Friscia è rimasto in carcere fino allo scorso mese di febbraio quando la Corte di Cassazione ha poi annullato con rinvio l’ordinanza emessa dal Riesame di Palermo, disponendone la scarcerazione. I difensori, ieri, hanno fatto riferimento proprio alla decisione della Cassazione, facendo leva “sull’inidoneità dell'impianto accusatorio e di mancanza di attualità delle accuse”. Per i difensori, Teo Calderone e Francesco Graffeo, il fatto non sussiste, quindi va assolto. Il processo si celebra dinanzi al Gup del tribunale di Palermo, Ermelinda Marfia. Il processo Opuntia, per il rito abbreviato, si celebra a Palermo con 6 imputati. Si tratta di Domenico Friscia di Sciacca, il menfitano Vito Riggio, Giuseppe e Cosimo Alesi e Pellegrino Scirica di 63 anni. Rito abbreviato anche per il collaboratore di giustizia di Menfi, Vito Bucceri. Il rito ordinario, invece, si celebra a Sciacca con altri 2 imputati. Al centro del dibattimento, com'è risaputo, pure le deposizioni del collaboratore di giustizia Vito Alesi che, proprio per questo motivo, ha chiesto di poter disporre di uno sconto di pena.

 

Letto 471 volte Ultima modifica il Mercoledì, 15 Maggio 2019 14:16

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