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18
Maggio

Rifiuti. Centro di compostaggio saturo, si temono nuovi problemi

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Pubblicato in Attualità

 

Malgrado le recenti disposizioni sulla discarica abbiano, di fatto, alleggerito l'emergenza,

la situazione riguardante la gestione dei rifiuti sul territorio di Sciacca e del comprensorio Agrigento Ovest continua ad essere particolarmente critica.

 

Sullo sfondo, infatti, c'è la difficoltà oggettiva a gestire in maniera efficace il centro di compostaggio di contrada Santa Maria. Centro già giunto al limite massimo delle sue possibilità. Le biocelle per la lavorazione della frazione umida, infatti, sono completamente sature. Condizione che ha generato il rischio di dovere di nuovo sospendere la raccolta in programma lunedì mattina.

 

“Un pericolo che abbiamo già scongiurato”, si affretta a chiarire al nostro telegiornale l'assessore del comune di Sciacca Carmelo Brunetto. Rimane l'incertezza però da martedì in poi. Incertezza che genera ansie e timori di nuovi possibili blocchi. Ed è in questa direzione che si sta affrontando la nuova emergenza.

 

I sindaci della SRR, società presieduta da Enzo Greco Lucchina, stanno cercando di correre ai ripari. L'unica soluzione per evitare un'altra paralisi è la dotazione di un altro impianto di compostaggio mobile, oltre a quello che, in prospettiva, il commissario del libero consorzio Alberto Di Pisa dovrebbe autorizzare presso Saraceno Salinella. Un impianto mobile, quest'altro, che andrebbe posto proprio nello spazio del centro ambientale di Santa Maria e per il quale, stando a quanto si apprende, non occorre nemmeno alcuna ordinanza urgente, visto che serve un provvedimento che può essere serenamente deliberato da SRR e Sogeir Impianti attraverso il ricorso ad un contratto di noleggio. In tale direzione sono già state contattate alcune ditte specializzate.

 

“Bisogna fare presto”, avverte Carmelo Brunetto. Confermando così che il centro di compostaggio di Santa Maria è ormai troppo piccolo per potere lavorare i rifiuti umidi di diciassette comuni. Con la prospettiva ancora più difficile, quella dei prossimi mesi estivi, nei quali la spazzatura raccolta aumenterà considerevolmente sulla base delle attese presenze turistiche sul territorio.

 

Intanto la vicenda rifiuti determina un altro capitolo della polemica politica. A generarla, in parte, anche le recenti riflessioni del vicepresidente della SRR Giacomo Abruzzo, che ha difeso i vertici di Sogeir in ordine all'accoglienza data ai rifiuti di Gioia Tauro. Il Movimento 5 Stelle di Sciacca contesta quella che considera una sorta di “minimizzazione dei problemi”, e si domanda se 15 giorni trascorsi con i rifiuti rimasti nelle case della gente possano essere considerati come il prodotto di una normale gestione della discarica.

 

“Non prendiamo in giro la gente”, dicono i pentastellati saccensi. Per i quali, continuare ad aumentare la TARI nonostante la percentuale di differenziata sia cresciuta notevolmente non può essere la conseguenza di una normale azione amministrativa. Per i grillini “qualcuno deve spiegare perché la discarica si sia riempita così velocemente, perché non siano stati avvisati i comuni per tempo o, qualora siano stati avvisati, perché non siano stati presi immediati provvedimenti. Il Movimento 5 Stelle è convinto che la gestione della discarica di Sciacca in tutti questi anni non sia stata affatto efficiente. Ricordano, quelli del Movimento, che sarebbe stato il nuovo CDA di Sogeir, nominato solo alla fine dello scorso mese di marzo, ad accorgersi del raggiungimento del limite di capienza della discarica. Non è possibile, per i pentastellati, che di tutto questo ci si sia accorti soltanto un mese fa. Denunciano così, i grillini, come se solo si fosse acquistato un compattatore più pesante di quello attualmente in dotazione di Sogeir Impianti, Saraceno Salinella avrebbe potuto accogliere quasi il doppio dei rifiuti.

 

Ricordano infine come Sogeir Impianti sia una società pubblica con un cda a nomina politica, e come il comune di Sciacca (a cui chiaramente, ancorché surrettiziamente, i grillini attribuiscono un ruolo chiaro in queste nomine) detenga il 28%.

 

Infine, il Movimento 5 Stelle di Sciacca ritiene doveroso far luce sulla natura e qualità dei fanghi depurati provenienti dalla Calabria, circa 3 mila tonnellate, fatti entrare, come dice il gestore, per poter smaltire il percolato in assenza di liquidità causata dai Comuni debitori.

 

Letto 318 volte Ultima modifica il Sabato, 18 Maggio 2019 14:31

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