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23
Maggio

Emergenza rifiuti, indaga la magistratura di Sciacca

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Pubblicato in Attualità

 

Interruzione di pubblico servizio. Sarebbe questa l'ipotesi di reato su cui la procura della Repubblica di Sciacca sta lavorando

nell'ambito dell'indagine volta ad accertare eventuali responsabilità sull'ultima emergenza rifiuti, quella che nelle settimane scorse ha letteralmente paralizzato il servizio di raccolta e smaltimento della spazzatura a Sciacca e negli altri comuni del comprensorio. I magistrati vogliono appurare come sia stato possibile che la discarica si sia riempita in tempi brevissimi e sia stata chiusa con un prevviso dai tempi a dir poco stretti. L'indagine, su cui vige il più stretto riserbo, potrebbe anche prendere in esame l'ipotesi di reato di inquinamento ambientale.

 

Il periodo preso in esame dai magistrati sarebbe quello compreso tra la fine di aprile e la metà di maggio. Se così fosse sarebbe escluso, dunque, la fase riguardante il conferimento, presso la discarica di Saraceno Salinella, delle tremila tonnellate di discussi fanghi da lavorazione industriale provenienti da Gioia Tauro.

 

La magistratura di Sciacca, che potrebbe anche dovere accertare l'eventuale reato di inquinamento ambientale, ha acquisito e sta esaminando tutti i documenti, compreso il carteggio epistolare tra sindaci, dipartimento Acqua e Rifiuti e Sogeir Impianti. Procura della Repubblica a cui, come si sa, a fare ricorso è stato il sindaco in persona. È successo due settimane fa, ossia quando, chiamata a firmare l'ordinanza urgente ex articolo 191 per ampliare la portata della discarica, Francesca Valenti si recò al palazzo di giustizia di Sciacca per prospettare la situazione e fare il punto dell'emergenza con la procuratrice Roberta Buzzolani, per poi firmare, come massimo responsabile sanitario del territorio comunale, il provvedimento che autorizzava il conferimento dei soli sovvalli di Sciacca. Provvedimento che, come si ricorderà, fu oggetto di polemiche immediate da parte degli altri sindaci. Polemiche poi rientrate, quando Nello Musumeci e il suo capo dipartimento Acqua e Rifiuti Salvatore Cocina proposero, durante la riunione di mercoledì scorso, di far scendere in campo il commissario del Libero Consorzio Alberto Di Pisa che, in qualità di ente sovracomunale, potrà prendere, se necessario, ulteriori provvedimenti urgenti anche sulla discarica che, pur insistendo a Sciacca, è al servizio di 17 comuni, quelli del comprensorio Agrigento Ovest. Stessa cosa dicasi anche per il centro di compostaggio di contrada Santa Maria, dove se non arriva un impianto mobile si rischia di nuovo di sospendere la raccolta dell'umido.

 

 

 

Letto 831 volte Ultima modifica il Giovedì, 23 Maggio 2019 14:15

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