il contrasto alla povertà educativa e a forme di discriminazione. Sono alcune delle misure contenute nel disegno di legge sul diritto allo studio approvato ieri dall'Assemblea Regionale Siciliana. La Sicilia per la prima volta si dota di una legge per il diritto allo studio. Di momento storico per la Regione e per il sistema educativo scolastico siciliano parla oggi al nostro telegiornale il deputato Carmelo Pullara. Attraverso un ordine del giorno proposto dal Partito Democratico, inoltre, si introduce il tempo pieno nelle scuole siciliane, partendo dalle aree e dai quartieri a rischio di marginalità sociale. L'obiettivo è quello di equiparare le scuole siciliane con quelle del resto d'Italia e dare contestualmente le legittime risposte agli operatori scolastici, ma è una misura che al momento non può contare sulla necessaria copertura finanziaria, come conferma l'onorevole Pullara. Se per Pullara, ma anche per il Partito Democratico e per il deputato Claudio Fava, la legge approvata ieri colma un vuoto accumulato negli anni e rappresenta un importante passo verso una riforma integrale del sistema scolastico siciliano, di tutt'altro tenore il commento del Movimento 5 Stelle che si è astenuto in occasione del voto. Una legge inutile che non fornisce alcuna soluzione ai problemi della scuola e degli studenti anche perchè è priva di idonea copertura finanziaria, dichiarano i deputati 5 Stelle componenti della commissione cultura dell'Ars. Nessuna soluzione per i problemi infrastrutturali, per le questioni abitative e per i pendolari, conclude il Movimento 5 Stelle.