Che, sebbene presa dagli impegni che solo chi ha avuto la responsabilità di fare il sindaco può capire, da qualche giorno ha trasformato il suo profilo social di Facebook in una fucina di notizie corredate da fotografie che, quasi a tamburo battente, tendono a dare l'idea all'agguerritissima opinione pubblica social un'attività amministrativa apparentemente intensissima e priva di soluzione di continuità. Una sorta di “agenzia Valenti”, che arriva un anno dopo il discusso avviso pubblico per la selezione di un social media manager che, però, almeno è questa l'informazione che abbiamo, non è mai culminato con l'affidamento di un incarico.
Una sindaca che, dunque, assai probabilmente con l'aiuto di uno staff di volontari, ogni giorno mostra uno per uno tutti gli interventi che vengono organizzati o fatti in questa fase su pulizia delle spiagge e scerbatura delle strade. Francesca Valenti che usa Facebook per aggiornare gli utenti con puntualità (almeno quella si percepisce) su acqua e rifiuti, parco delle Terme e progetto del biodigestore, progetti di solidarietà sociale e piccoli e grandi inaugurazioni. Una sindaca che bypassa la comunicazione istituzionale, che non trascura ovviamente la televisione, a cui attribuisce ancora un ruolo fondamentale per far arrivare il suo verbo alla cittadinanza.
C'è poi una considerazione che merita l'attacco dei suoi post. Buongiorno Sciacca: così si intitolano puntualmente tutti i messaggi che il primo cittadino pubblica, una sorta di leit-motiv che sembra contenere una sorta di auspicio a quel riscatto culturale che naturalmente si scontra con la dura realtà della lotta politica e della contrapposizione talvolta fine a se stessa. E ogni post firmato dalla Valenti riceve naturalmente qualche apprezzamento ma, soprattutto, subisce assai più improperi e dure reprimende ora da chi chiede quando la pulizia toccherà alla strada dove abita lui, ora da chi considera le cose pubblicate solo come ordinaria amministrazione, che avrebbero ben poco di esaltante e tanto di propagandistico.
Insomma: non se ne esce. Il politico che governa ha sempre il problema di far sapere le cose che si fanno, per non incorrere nell'ormai celebre dramma di quello che abbiamo cominciato a conoscere come il “difetto di comunicazione”; il politico che è di minoranza, al contrario, ovviamente, si affretta a pubblicare il messaggio che funga da contraltare. Anche se chi amministra da sempre è sulla difensiva, chiamato a difendersi dalle accuse dell'altra parte. E così alla fine quello che rimane è solo il teatrino della politica con, da un lato della scena, gli attori con la maschera sorridente, e dall'altra quelli con il volto della tragedia.
Fino ad oggi l'uso di Facebook fatto da Francesca Valenti era stato assai più parsimonioso. Ma ora non più. È, dunque, questa, la svolta social del sindaco di Sciacca. La quale considera evidentemente lo strumento informatico fondamentale per tentare di riscattare una popolarità invero decisamente scemata, sia per responsabilità politiche, sia per colpa del clima da “tutti contro tutti” nel quale il popolo sciacchitano mostra di crogiolarsi, non abituato al senso di comunità. Una contrapposizione nella quale, da un lato, se il generico detentore del potere pretende di potere dare tutte le risposte senza bisogno dell'aiuto di nessuno, peccando così della solita imperdonabile autosufficienza, dall'altro il generico esponente dell'opposizione non è mai disponibile a dare atto all'avversario di avere agito nell'interesse comune. Eppure i mandati durano 5 anni. Ma se è già dopo 5 giorni dal loro inizio che scatta la guerra, vuol dire che il sistema non funziona, e i protagonisti sono ostaggio della propaganda. Riuscirà Francesca Valenti, attraverso Facebook. a convincere il popolo duro e puro della bontà della sua azione? Oppure il rischio è di peggiorare ulteriormente la sua credibilità? Ai posteri l'ardua sentenza.