Ieri pomeriggio uno di questi barconi, con il motore ancora acceso, è stato localizzato in località Muciare, di fronte il museo del mare. Lanciato l’allarme sul posto sono intervenuti la polizia, i carabinieri e ovviamente la Guardia Costiera di Sciacca La maggior parte dei migranti , una ventina si presume, è riuscita a dileguarsi. Solo tre di loro sono stati bloccati dalla Polizia, accompagnati al Giovanni Paolo II per le visite mediche di rito, poi successivamente trasferiti alla questura di Agrigento per le operazioni di identificazione e infine accompagnati presso il centro permanenza rimpatri di Trapani. Uno di loro è stato però arrestato e associato al carcere di sciacca per reingresso illegale nel territorio italiano, era già stato espulso in altra occasione.

Vengono definiti “sbarchi fantasma” proprio dei migranti, nella maggior parte dei casi, si perdono le tracce. Rimangono solo i barconi utilizzati per arrivare sotto costa, in località poco presidiate. Un fenomeno sempre più frequente nel litorale agrigentino, dove i relitti delle imbarcazioni rimangono per lungo tempo. Il barcone utilizzato dai migranti sbarcati ieri pomeriggio in località Muciare in giornata, come annunciato dal comandante del circomare, sarà ormeggiato nell’area portuale per evitare anche il rischio inquinamento. E’ stato un vigile del fuoco in congedo, ieri pomeriggio, a tuffarsi in acqua e andare a spegnere il motore dell’imbarcazione. Le indagini sono svolte dagli agenti del commissariato di polizia di Sciacca.