La città ha già abbandondamente superato la percentuale di umido che può conferire all’impianto di contrada Santa Maria che ieri ha chiuso nuovamente i battenti. Non vi è altra soluzione se non quella di aumentare la capacità del centro di compostaggio. Ed è questa la richiesta che il sindaco Francesca Valenti ha già inoltrato al Libero Consorzio di Agrigento e al dipartimento regionale dei rifiuti. Per martedì prossimo ‘è stato convocato un tavolo tecnico all’ex provincia, ma alla Regione è stato anche chiesto di trovare e mettere a disposizione della città di Sciacca un altro eventuale centro di compostaggio dove conferire l’eccedenza.
L’esasperazione dei cittadini è legata al fatto che è ormai una costante il fatto che salti uno dei tre turni di ritiro dell’umido. Il problema è sempre quello della capienza del centro di compostaggio di contrada Santa Maria dove la frazione umida della spazzatura viene portata che viene superata già in periodi normali, figurarsi in estate e ad agosto, in particolare, quando aumentano le presenze e, di conseguena, anche i rifiuti. Il paradosso, poi, è che per anni si è sollecitata la cultura della differenziata e adesso che anche a Sciacca sono state raggiunte percentuali importanti si scopre che nel frattempo non si è investito abbastanza sugli impianti. E’ un dato di fatto che il centro l’unico centro di compostaggio della zona per il conferimento dell’umido abbia una capienza limitata.
Centro che oggi è chiuso, ma che dovrebbe essere riaperto domani. Il turno di ritiro dell’umido previsto per sabato sarà assicurato, sostiene il sindaco di Sciacca, ma c’è da chiedersi quanto potrà reggere questa situazione.