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08
Gennaio

Addio a Berruti, saccense d'adozione

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Pubblicato in Cronaca

 

L'avvocato Massimo Maria Berruti era giunto a Sciacca nei primi anni Settanta, la prima volta al seguito di alcuni amici di famiglia napoletani.

Si innamorò del luogo, poco dopo la villa di Renella sarebbe diventato il suo “buen retiro” in un pezzo di paradiso siciliano. Berruti è morto stanotte, al culmine di una malattia contro la quale combatteva ormai da diverso tempo. Aveva 68 anni. Era nato a Lagonegro, in Basilicata, nel 1949. Per anni capitano della Guardia di Finanza, nel 1979, durante una verifica fiscale alla Edilnord di Milano, conosce Silvio Berlusconi. Ne rimane folgorato al punto tale da decidere di lasciare le Fiamme Gialle, preferendo diventare tra i collaboratori più fidati del cavaliere, occupandosi delle società estere del gruppo e, successivamente, dei contratti miliardari dei calciatori del Milan. Nel 1994 Berruti viene incaricato da Arcore a lavorare per fondare Forza Italia in provincia di Agrigento. Invade le tv locali, le costringe a sperimentare la calza da donna sull'obiettivo per il il suo videomessaggio, sulla falsariga di quello nazionale di Silvio Berlusconi. Di Forza Italia Berruti diventerà anche parlamentare, transitando poi nel Popolo della Libertà. È naturalmente vicino alla politica saccense, nel 1999 convince uno dei suoi più cari amici, il medico Franco Monteleone, a candidarsi a sindaco. Ma le cose non vanno bene, e Berruti decide così di defilarsi, anche se non è un mistero che c'è anche lui tra i sostenitori di Mario Turturici che nel 2004 vincerà le elezioni. A ricordare oggi Berruti è il senatore Giuseppe Marinello, che parla del suo rapporto personale con lui, di cui ha apprezzato doti umane e politiche. Da collaboratore di Berlusconi il nome di Berruti finirà quasi inevitabilmente anche nel vortice delle indagini giudiziarie e sotto i riflettori della cronaca. Dopo essere stato arrestato nel 1985 con l'accusa di aver intascato una tangente (vicenda per la quale verrà assolto in Cassazione), Berruti tornerà sotto inchiesta nel 1994, con l'accusa di favoreggiamento per aver tentato di depistare le indagini tentando di convincere al silenzio i finanzieri arrestati nelle indagini sul caso riguardante la Fininvest. È la storia del celebre “pass” per Palazzo Chigi trovato dai magistrati e che avrebbe dovuto essere la prova di un suo incontro, sempre negato, con l'allora capo del governo Silvio Berlusconi. Berruti è morto a Roma.

 

 

 

Letto 2454 volte Ultima modifica il Lunedì, 08 Gennaio 2018 14:58

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