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17
Settembre

Svolta nel caso dell'anziano ucciso: confessa l'assassino

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Pubblicato in Cronaca

 

Sono scattate stanotte le manette ai polsi di Salvatore Italiano, un meccanico di 62 anni di Ribera.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Sciacca Roberta Griffo lo accusa dell'omicidio di Gaetano La Corte, il disabile psichico di 75 anni trovato morto ieri sul letto della sua stanza presso la comunità alloggio “Mondi vitali” di Ribera, dove viveva da almeno vent'anni.

 

 

 

Italiano, anche lui ospite della stessa struttura, era in stato di fermo già dalle ore successive al rinvenimento del cadavere di La Corte. Su di lui pendeva il drammatico sospetto che potesse essere il responsabile della morte dell'anziano. Al culmine di un lungo interrogatorio, Italiano è dunque crollato, ammettendo le proprie responsabilità: è stato lui dunque a soffocare la vittima.

 

 

 

Dopo il ritrovamento del corpo, intorno alle 8 del mattino, gli operatori del centro si erano insospettiti, allertando le forze dell'ordine. Sul suo volto e sul collo erano stati riscontrati degli strani lividi. I carabinieri prima, ma soprattutto il medico legale poco dopo, hanno confermato la presenza di anomalie circa le reali cause del decesso di Gaetano La Corte. A dirimerle in maniera definitiva potrà essere solo l'autopsia, già disposta dal magistrato per la giornata di domani.

 

 

 

Ieri a Ribera erano giunti anche i militari del reparto investigazioni scientifiche. Il loro sopralluogo nella comunità alloggio ha permesso di appurare che sul corpo dell'anziano disabile c'erano visibili segni di morte violenta, in particolare da strangolamento.

 

 

 

Salvatore Italiano si era assentato in maniera considerata ingiustificata sin dall'alba dai luoghi da lui frequentati all'interno della comunità alloggio “Mondi vitali”. Ne è scaturita così una sorta di caccia all'uomo, che ha visto impegnate diverse pattuglie dei carabinieri con carabinieri i quali, agli ordini del capitano Marco Ballan e del tenente Fabio Proietti, hanno operato nell'azione di setacciare ogni angolo cittadino, predisponendo posti di blocco lungo le principali arterie stradali. Italiano è stato poi individuato. Si trovava nei pressi di un distributore di carburanti. Accompagnato in caserma, è stato sottoposto ad interrogatorio alla presenza del suo legale difiducia.

 

 

 

A generare la tragedia sarebbero stati quelli che oggi gli investigatori definiscono “piccoli attriti pregressi”. L'omicidio è stato consumato nelle ore notturne. Adesso Italiano si trova rinchiuso presso il carcere di Agrigento.

 

 

 

Una vicenda che ha scosso la comunità riberese. La vittima, che prima dell'avanzare dell'età aveva lavorato come barbiere, durante le ore diurne si muoveva autonomamente per le vie del centro. Era benvoluto dalla comunità. Un dramma che sembra dunque essersi risolto in maniera già definitiva. Un dramma per la vittima, ma quello che viene fuori è un quadro finale evidentemente assai drammatico anche per colui che adesso si trova rinchiuso in carcere con l'accusa di omicidio.

 

Letto 1456 volte Ultima modifica il Martedì, 17 Settembre 2019 14:37

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