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30
Giugno

Ospedale. Vertice al comune tra F. Valenti e il Comitato civico Sanità

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Pubblicato in Attualità

Anche Francesca Valenti aderirà alle iniziative che il Comitato civico per la Sanità intende promuovere di qui a breve per richiamare l'attenzione sulle necessità dell'ospedale "Giovanni Paolo II". È quanto è emerso stamattina al culmine di un incontro tra i vertici del comitato e il sindaco di Sciacca, che si è tenuto al comune e al quale si riferiscono queste immagini. Obiettivo: fare il punto della situazione, alla luce di un esame della condizione oggettivamente critica in cui versa il nosocomio saccense dove - stando a quanto più volte denunciato dal comitato - sono ancora numerosi i servizi sospesi all'inizio dell'emergenza coronavirus, malgrado risalga ormai a diverso tempo fa la determinazione firmata da Ruggero Razza con la quale l'assessore regionale alla Salute ha disposto il ripristino della cosiddetta "normalità" all'interno degli ospedali siciliani, ferma restando ovviamente l'attenzione massima su un possibile ritorno dell'emergenza Covid.

Inutile dire che già prima che scoppiasse la pandemia la "normalità" dell'ospedale saccense non era certamente tra quelle più tranquillizzanti. Il problema più grave rimane quello della mancanza di personale, e in tale direzione si continua a chiedere l'indizione di nuovi concorsi per assunzioni stabili, e non certo a tempo determinato. Ma sullo sfondo c'è sempre la questione tra le questioni, ovverosia quella di un ospedale di Sciacca che pur essendo DEA di primo livello (inserito sia nella rete dell'infarto che in quella dell'ictus), continua ad essere trattato e gestito solo come il secondo ospedale della provincia. Eppure la classificazione è la stessa del "San Giovanni di Dio", tenendo conto di bacino d'utenza e di presenza territoriale. La gestione della sanità ospedaliera, dunque (e su questo più volte il portavoce del comitato Ignazio Cucchiara, e il coordinatore Franco Giordano sono stati chiarissimi) sembra continui ad essere "agrigentocentrica". Lo rivela peraltro la stessa mancata destinazione a Sciacca di un solo medico tra quelli neolaureati assunti in piena emergenza coronavirus. Comitato civico a giudizio del quale la gestione precaria della sanità agrigentina, nelle mani da mesi e mesi di un "facente funzioni", non permette una gestione chiara e complessiva delle scelte necessarie da compiere. 

E sembra suscitare perplessità l'ipotesi annunciata oggi dal parlamentare Matteo Mangiacavallo, che Mazzara possa essere nominato da Razza in maniera formale, facendolo uscire dunque dalla condizione provvisoria di facente funzioni. Il comitato probabilmente immagina la nomina di un manager che adotti una sorta di linea della discontinuità rispetto al passato. Nel frattempo si conferma la voglia di organizzare delle iniziative di protesta, non tralasciando il fatto che gli ospedali di Sciacca e Ribera sono giuridicamente "riuniti" e che, dunque (fermo restando che il Fratelli Parlapiano è stato individuato come Covid Hospital) i reparti tra i due ospedali dovrebbero essere diversi e complementari, e non dei sostanziali doppioni. Intanto come se non bastasse stamattina alla nostra redazione è stato segnalato che al "Giovanni Paolo II" sono saltati perfino i collegamenti internet, sospendendo ciò che non era stato ancora sospeso: dalle prenotazioni ai servizi accessibili al funzionamento perfino della stessa radiologia.  

Letto 444 volte Ultima modifica il Martedì, 30 Giugno 2020 13:58

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