Anche oggi cittadini sono stati costretti a tenere in casa i rifiuti organici, quelli che contengono resti di frutta, di pesce e di altro cibo e che, con questo caldo, attirano insetti ed emanano la peggiore puzza.
Sono stanchi, i saccensi, di non avere garantito un servizio essenziale, dovuto e strapagato. Il centro di compostaggio di contrada Santa Maria è nuovamente saturo. Si sta provando a conferire altrove, ma occorre capire nelle prossime ore dove e, comunque, come risolvere il problema di Sciacca.
Intanto, giocoforza, le aree dove ancora insistono i cassonetti di prossimità sono sempre più meta di chi, incurante dello scempio già presente, continua a gettare indistintamente di tutto.
Vi mostriamo, anche oggi, le immagini girateci da alcuni telespettatori, in diverse periferie della città. A partire dalla contrada Santa Maria, dove sacchetti ed ogni genere di materiale si susseguono, oltre i cassonetti, per metri e metri ai bordi della strada principale della zona. Non mancano sedie rotte, materiale edile e tanto altro che, senza alcuno sforzo, era invece, possibile portare all’isola ecologica.
Stesso scenario in contrada Raganella, nei pressi del ponte Baiata. Qui sono le cassette della frutta a saltare subito all’occhio. In questo caso, inoltre, si tratta di una zona dove i cassonetti non ci sono proprio. Una discarica abusiva a tutti gli effetti.
In zona Lumia-Timpi Russi, anche questa oggetto di diverse segnalazioni, lo spettacolo sotto gli occhi di chi deve raggiungere il mare o casa propria è sempre più indecoroso. Lì dove sono stati collocati anche i cassonetti di San Giorgio, la situazione è davvero drammatica.
Per ultima, come ciliegina sulla torta, la grave situazione igienico sanitaria venutasi a creare alle spalle dell’ospedale di Sciacca, nel parcheggio lato via del Poio. Nonostante la vicinanza con un presidio che dovrebbe garantire igiene e decoro, l’ammasso di rifiuti attorno ai cassonetti continua ad aumentare. Il fetore è insopportabile, per gli ospiti dell’ospedale e per i tanti residenti della zona che ormai da tempo lamentano di non poter più lasciare le finestre delle proprie abitazioni aperte. Residenti che propongo, come soluzione dopo la bonifica, di chiudere l’accesso agli esterni e di permettere la fruizione solo al personale dell’ospedale, così come accadeva già in passato.
L’ Amministrazione comunale, dal canto suo, fa sapere di stare organizzando un servizio straordinario di bonifica dei siti nelle periferie della città interessati da abbandono indiscriminato di rifiuti. Entro un paio di giorni, aveva annunciato il sindaco Francesca Valenti ai nostri microfoni, queste aree dovrebbero, dunque, essere ripulite. Il problema, però, non può essere risolto soltanto con la bonifica. I cittadini non serviti dal porta a porta e che dunque devono conferire per forza nei cassonetti di prossimità chiedono ormai da tempo che i contenitori vengano svuotati con maggiore frequenza. A questo si aggiunge poi, il fatto, che a conferire nei cassonetti di prossimità sono anche i cittadini provenienti da altre zone e che, per la maggiore, non differenziano quel che buttano, per non parlare di chi abbandona rifiuti speciali. Bisogna, dunque, capire quale discarica accoglierebbe tali rifiuti indifferianziati.
La questione è, dunque, complessa. Sta di fatto che se non si provvede a collocare le telecamere di sorveglianza o a pianificare efficaci interventi di controllo da parte delle forze dell’ordine, dopo un paio di giorni la situazione tornerà come prima. Senza le multe e con un servizio di raccolta a singhiozzo, le cattive abitudini non cambieranno.