E' infatti candidato al consiglio comunale in una delle liste della coalizione che sostiene l'ex presidente regionale di Coldiretti. Una scelta personale, quella di D'Anna, ed un ritorno nello schieramento che in un primo momento segretario cittadino e circolo del Partito Democratico avevano dichiarato di sostenere, salvo poi fare un passo indietro quando è entrata a far parte di questa coalizione la Lega Salvini Premier. PD che, com'è noto, non partecipa con il proprio simbolo alla tornata elettorale e con i parlamentari Carmelo Miceli e Michele Catanzaro che, dopo avere preso le distanze dalla linea adottata da Liborio D'Anna, sostengono com'è noto il candidato a sindaco Francesco Montalbano.
Insieme a Liborio D'Anna, ci riprovano ad essere eletti al Consiglio Comunale di Ribera ben nove dei venti consiglieri uscenti. Sono infatti candidati Federica Mulè, Paolo Caternicchia, Nino Armenio, Nicola Inglese, Ina Picarella, Giuseppe Tramuta, Maria Angileri e Rita Zicari. Insieme a loro, ci sono altri 257 aspiranti ad una elezione, quella del 4 e 5 ottobre prossimi, che segna per il comune di Ribera il record per numero di liste presentate, ben 17, e per numero di candidati al Consiglio Comunale. Un fatto senza precedenti. Risale alle amministrative del 1994 il più elevato numero di riberesi coinvolti, spalmati quell'anno in 14 liste. Le elezioni del prossimo ottobre segnano inoltre il ritorno di alcuni big della politica riberese dopo anni di assenza dalla vita di palazzo di città. E' il caso dell'ex sindaco Giuseppe Cortese. Oltre a lui, sono candidati al consiglio comunale anche ex consiglieri ed assessori Pasquale Salvaggio, Tommaso Pedalino e Matteo Scalia. Ma il fatto più curioso a Ribera rimane la clamorosa scissione familiare tra i fratelli Ruvolo: da un lato l'ex senatore Peppe (che com'è noto sosterrà Alfredo Mulè), dall'altra il gemello Nino, che invece è uno dei più importanti supporter di Matteo Ruvolo. Il quale, tra i suoi sostenitori, annovera anche Nenè Mangiacavallo, che cinque anni fa aveva tentato di fermare Carmelo Pace. Insomma: quella che si prospetta a Ribera, malgrado le misure anti Covid, è una campagna elettorale che punta anche a dividere (politicamente, s'intende) gli stessi nuclei familiari. D'altronde, dopo che sullo stesso scontro degli anni scorsi tra Peppe Ruvolo e Carmelo Pace (zio e nipote) sono stati impegnati fiumi di inchiostro, i due adesso si ritrovano uniti nello stesso schieramento. Insomma: la politica divide, ma la politica è anche in grado di riunificare.