Stampa questa pagina
21
Settembre

Coronavirus. A Sciacca positivo anche un neonato. A livello regionale meno casi di ieri

Scritto da 
Pubblicato in Attualità

Sono 75 i nuovi positivi in Sicilia nelle ultime 24 ore, di cui 21 sono ospiti della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte a Palermo.

E ci sono ben tre vittime, con il totale che arriva a 299. È quanto emerge dal bollettino del ministero della Salute. Attualmente ci sono 2.348 i positivi di cui 203 ricoverati con sintomi (+9 rispetto alla giornata di ieri), 14 in terapia intensiva (+1), 2.131 in isolamento domiciliare. I positivi dall'inizio della pandemia in Sicilia sono 6047. I guariti salgono a 3.390 (+40). E mentre il presidente della Regione Nello Musumeci pensa ad istituire altre zone rosse e limitazioni in Sicilia, ad aggravare la situazione della diffusione del Covid-19 a Sciacca c'è sicuramente anche il caso di un anziano deceduto, di cui si è appresa (non si sa se pre o post mortem) la positività al Coronavirus. I familiari hanno fatto sapere oggi pomeriggio di avere annullato i funerali, e che le persone in auto isolamento sono appena due, ovverosia i figli. Il sindaco Valenti ha detto che questo sarebbe da considerarsi un ventottesimo caso, ma trattandosi di una persona deceduta i numeri restano 27.

Sindaco Valenti che nella tarda mattinata di oggi ha fatto sapere di avere appreso dall'unità di epidemiologia che sono risultati positivi ulteriori 6 casi. Altri due casi sono stati resi noti nel tardo pomeriggio. In tutto fanno 29. Tra di loro c'è anche un neonato e i suoi genitori. Tutti asintomatici. Sono questi i dati al momento definitivi, in una condizione che già aveva registrato delle evoluzioni che solo oggi hanno avuto l'imprimatur dell'ufficialità. E così, ogni giorno che passa torna ad assumere sempre più i caratteri dell'emergenza (come a febbraio-marzo) la situazione che riguarda l'ospedale di Sciacca. Dove oltre alle due donne ricoverate (una delle quali in Terapia intensiva), nelle scorse ore un uomo settantunenne si è presentato al Pronto soccorso con i sintomi del Coronavirus. L'esito del tampone ha poi rivelato la sua positività. E i numeri del focolaio sciacchitano potrebbero essere ben più alti. Immediatamente è scattato il trasferimento del paziente nel reparto di Malattie infettive del "Sant'Elia" di Caltanissetta.

La stessa cosa non era stata possibile sabato scorso, invece, per la donna di 60 anni, che è stata ricoverata al "Giovanni Paolo II", ed è tuttora in uno dei quattro posti di Terapia intensiva che erano stati approntati quando già si temeva il peggio. Evidentemente le sue condizioni sono state considerate dai medici particolarmente gravi, al punto tale da non potere più procedere al trasferimento all'Hub di riferimento, che è appunto ancora il nosocomio nisseno. L'altra persona positiva, di 94 anni, era giunta presso l'Area di emergenza dell'ospedale di Sciacca (a quanto pare senza i sintomi del Covid ma con una patologia diversa), con uno stazionamento di almeno 48 ore in area grigia. Tutto questo avviene mentre, però, l'ospedale di Ribera, che come è noto è stato indicato come "Centro Covid" dall'assessore Ruggero Razza, non è ancora pronto per esercitare le sue funzioni. Anche se, non va dimenticato, il protocollo stabilisce ancora che, per la provincia di Agrigento, il reparto di Malattie infettive a cui fare riferimento è l'ospedale di Caltanissetta, e che solo dopo il riempimento dei posti letto del "Sant'Elia" si potrà eventualmente fare ricorso al Fratelli Parlapiano di Ribera. Non si pensava che in tutto questo si tornasse a fare ricoveri all'ospedale di Sciacca. La situazione si complica, e se da un lato è comprensibile che le autorità affrontino difficoltà nell'organizzazione sanitaria, dall'altro la maggioranza della popolazione non nasconde più la propria preoccupazione. Adesso a Caltanissetta sono 3 i saccensi ricoverati in Malattie infettive, e altre due persone sono ricoverate a Sciacca (una delle quali in Terapia intensiva). Eppure il weekend da cui siamo reduci ha confermato tutte le criticità che si temevano, con assembramenti (soprattutto giovanili) che sono proseguiti dalla via Roma allo Stazzone, tra pub e ritrovi tradizionali dove la considerazione di distanziamento sociale e mascherine era pari a zero. Ne viene fuori una condizione a dir poco contraddittoria, nella quale urgono provvedimenti restrittivi che prevedano sanzioni.  Dal punto di vista statistico a Sciacca i numeri riguardanti i positivi sono i più alti in provincia di Agrigento e tra i più alti in Sicilia. Ma tutti siamo fin troppo consapevoli che la situazione reale, probabilmente, va ben oltre la rappresentazione dei numeri. Stiamo pagando il prezzo di un'estate vissuta pericolosamente, tra vacanze e movida, e forse non è l'inizio dell'anno scolastico il problema più grave che questo territorio è chiamato ad affrontare. Lo stesso sindaco Valenti, che ha dichiarato di attendere indicazioni dai livelli di governo superiori per eventuali chiusure, ha fatto notare che servirebbe a ben poco rinviare l'inizio dell'anno scolastico se poi nella nostra sfera privata ognuno fa quello che gli pare.

 

Letto 869 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Settembre 2020 18:15