E’ stato il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Provinciale Mario Zappia a indicare la data come obiettivo da perseguire e rispetto al quale saranno ammesse solo un paio di settimane di ritardo. C’è tanto da fare, ha dichiarato ieri pomeriggio il manager della sanità agrigentina nel corso dell’incontro avuto con il Comitato Civico per la Sanità e con il sindaco di Sciacca. Evidentemente, nonostante il Fratelli Parlapiano sia stato da mesi individuato come la struttura di riferimento per i pazienti Covid, non sono stati compiuti tutti gli atti che erano necessari, dal personale alle attrezzature, innanzitutto.
Il direttore dell’Asp non lo ha nascosto, dichiarando al contempo che si stanno impegnando tutte le risorse necessarie affinché l’ospedale di Ribera nel più breve tempo possibile sia un Covid Hospital a tutti gli effetti con 40 posti di degenza ordinaria, 10 di sub intensiva e altri 10 di terapia intensiva, anche in considerazione del preoccupante incremento dei contagi.
Tutte le strutture ospedaliere del territorio agrigentino, dunque, anche il Giovanni Paolo II, ha aggiunto il manager Zappia, manterranno comunque dei posti letto Covid. L’ospedale misto che tante preoccupazioni ha generato nella scorsa primavera, ma anche ora, è legato all’esigenza di garantire una assistenza completa al paziente che arriva nella struttura ospedaliera per altre patologie ed è contemporaneamente positivo al Coronavirus. Per non dire che, se la situazione dovesse precipitare, dal punto di vista dei contagi, potrebbero non essere sufficienti i covid hospital individuati nel territorio regionale.
Sull’ospedale di Sciacca il direttore generale dell’Asp agrigentina ha comunicato la riattivazione a breve dell’unità operativa di medicina e rimarcato come la nota dolente per il Giovanni Paolo II sia quella legata al personale, con la difficoltà anche a reperire nuovi medici e infermieri, alla quale si sta dando la priorità.
Le criticità ci sono e sono state evidenziate ieri pomeriggio dal Comitato Civico per la sanità di Sciacca che ha comunque avuto una buona impressione e apprezzato l’approccio concreto e collaborativo avuto dal nuovo direttore generale. Ci ha assicurato un confronto costante sulle problematiche dell’ospedale e sulle esigenze sanitarie del territorio, ha dichiarato questa mattina l’avvocato Ignazio Cucchiara, tanto da imporci una riflessione sull’opportunità o meno di proseguire il sit-in che va avanti ormai settimanalmente dallo scorso mese di luglio. Insomma, non è da escludere, che la protesta possa cessare già da martedì prossimo.