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26
Novembre

Variazione di bilancio verso la revoca, zero euro per i rifiuti

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Pubblicato in Attualità

Sono destinati a venire al pettine i nodi dei maggiori costi sostenuti dal comune di Sciacca

nel settore dello smaltimento dei rifiuti. Le recenti difficoltà a conferire negli impianti gestiti dalla partecipata Sogeir Gis, che hanno generato il ricorso ad alcune discariche private situate in diverse aree della Sicilia, hanno reso l'ente particolarmente vulnerabile sul piano economico e finanziario. D'altronde non può certamente essere un caso che il comune sia stato dichiarato strutturalmente deficitario, con conseguenze pesanti sotto diversi profili. Si sa da tempo che in materia di gestione dei rifiuti i costi extra sostenuti rispetto al previsto sfiorano i due milioni di euro. Ma la necessità inevitabile di aumentare la TARI è già slittata al prossimo anno e riguarderà il triennio 2021-2023. Per quest'anno si sarebbe voluta tappare parzialmente la falla dirottando alla maggiore spesa sostenuta una posta di 500 mila euro. Fondi derivanti da un risparmio generato dalla rinegoziazione dei mutui in capo al comune di Sciacca. L'amministrazione Valenti aveva deciso di approvare una variazione di bilancio, spostando questo mezzo milione proprio nel capitolo riguardante la gestione del servizio rifiuti. Lo ha fatto, tuttavia, dopo il 31 ottobre e, dunque, in gestione provvisoria. E la norma lo impedisce. O meglio, lo avrebbe potuto consentire solo se ci si fosse trovati in condizione di rinnovata emergenza. Cosa che, per fortuna, al momento non sussiste. Probabilmente nella fregola di trovare una soluzione sembrerebbe si sia commesso un errore. Non solo dalla giunta, ma dopo anche dallo stesso collegio dei revisori (che aveva dato il proprio via libera) e, infine, dal commissario straordinario Pietro Valenti, colui dopo la sospensione del Consiglio comunale ne fa le veci. A questo punto la prospettiva è che per le spese in piu' sostenute la disponibilità di euro sia uguale a zero. Situazione che, in generale, è rivelatrice di una situazione che rimane complicata, tanto più che, stando a quanto risulta, il debito del comune di Sciacca nei confronti di chi gestisce gli impianti privati ai quali amministrazione e uffici sono stati costretti a rivolgersi, è man mano lievitato. E oggi si rischia che questi privati non siano più disponibili ad aprire le proprie discariche agli autocompattatori che provenissero da Sciacca. Insomma: nel caso di una nuova emergenza le cose stavolta rischiano di mettersi male. Certo, a meno che non sia l'assessorato regionale o il prefetto ad obbligare i proprietari degli impianti in questione. Rimane pacifico come, in tema di rifiuti, l'intera regione siciliana sia rimasta piuttosto indietro, attardandosi in un dibattito infinito su quello che sarebbe stato giusto fare ma che non si è fatto.

Letto 369 volte Ultima modifica il Giovedì, 26 Novembre 2020 13:31

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