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04
Gennaio

Si attende il “decreto ponte”. Le indiscrezioni

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Pubblicato in Attualità

 

Scattata oggi in tutta Italia la zona arancione, unico giorno di tregua con allentamento delle misure prima del nuovo mini-lockdown legato ancora alle festività di inizio anno.

Domani e l'Epifania (ovverosia martedì 5 e mercoledì 6 gennaio) tornerà, infatti, in vigore la zona rossa.

 

Non si sa ancora con esattezza, però, quel che accadrà al termine del calendario stabilito dal decreto Natale.

 

In giornata è previsto un nuovo vertice di governo in vista del nuovo provvedimento. Si lavora per chiudere, nelle prossime ore, quella che è stata denominata “ordinanza ponte” e che dovrebbe rimanere in vigore dal 7 al 15 gennaio prossimo, data di scadenza dell'ultimo decreto. Non si esclude che il provvedimento possa essere firmato anche entro stasera.

 

Secondo le diverse indiscrezioni trapelate, ancora da confermare, le nuove direttive potrebbero valere in egual modo per tutto Stivale, senza distinzioni regionali.

 

Una delle ipotesi al vaglio del governo è, infatti, che nel weekend del 9 e 10 gennaio in tutta Italia siano in vigore le misure previste per la zona rossa o arancione, mentre dal 7 al 15 gennaio verrà consentito lo spostamento tra regioni solo per motivi di lavoro, salute o necessità e urgenza. In ogni caso il premier Conte ha assicurato la ripartenza della didattica in presenza alle scuole superiori a partire dal 7 gennaio, in Sicilia com’è noto da giorno 8.

 

 

 

Un’ ipotesi alternativa è quella, invece, di dichiarare la zona rossa o arancione in alcune regioni, quelle con l'indice di contagio Rt più alto, come Veneto, Liguria e Calabria, seguite da Lombardia, Puglia e Basilicata. Le restanti, invece, tornerebbero gialle.

 

 

 

"Dobbiamo usare precauzioni serie perché la variante inglese del covid ci preoccupa per la velocità di contagio", sono le parole del ministro della salute, Roberto Speranza, pronunciate nel corso del vertice con le regioni che ieri ha sintetizzato il punto di vista dell'esecutivo. La paura della terza ondata a quanto pare fa cambiare, inoltre, almeno temporaneamente, i criteri secondo cui fare rientrare le regioni nelle zone gialle, arancioni o rosse. Salterebbe, dunque, il meccanismo legato ai 21 indici stabilito con il Comitato Tecnico scientifico. In tutti i casi, bisogna aspettare ancora un po’ prima di sapere cosa deciderà ufficialmente il Governo nazionale.

 

 

 

 

 

Letto 563 volte Ultima modifica il Lunedì, 04 Gennaio 2021 13:34

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