nello scorso fine settimana. Numeri ufficiali, diramati dalla Prefettura di Agrigento che si riferiscono all’attività su tutto il territorio prestando particolare attenzione alla verifica del corretto uso delle mascherine, del rispetto del distanziamento sociale, soprattutto in prossimità degli esercizi commerciali, del divieto di spostamento da un comune all’altro e del coprifuoco dalle 22,00 alle 5,00.
Su 1054 persone controllate sono state elevate 21 sanzioni, mentre su 467 attività commerciali solo una è stata sanzionata e ne è stata disposta la chiusura provvisoria.
Numeri che, a fronte di immagini e foto di assembramenti vari e in tutti i maggiori centri della provincia che hanno fatto il giro sui social, lasciano pochi dubbi su quella che finora, almeno, è la linea che è stata tenuta, ossia scoraggiare, avvertire, ma punire il meno possibile. 400 euro di multa, il minimo previsto, è sicuramente una batosta che, in questo difficilissimo periodo di crisi che attanaglia le famiglie, si vuole quanto più possibile evitare. Fuori da ogni ipocrisia, però, il problema è che quando non si tocca la tasca delle persone le regole rischiano di rimanere sulla carta ed essere disattese. Certamente non dovrebbe essere così e non dovrebbe essere necessario neanche il dispiego di forze dell’ordine per i controlli che costantemente vengono effettuati. Peraltro, non sembrano sortire gli effetti sperati anche i provvedimenti di interdizione di vie e piazze adottati dai sindaci per prevenire assembramenti. A Sciacca è stato chiuso lo Stazzone e il luogo di ritrovo è diventato la piazza Mariano Rossi, mai prima tanto affollata. E’ legata a questa constatazione la decisione del sindaco Francesca Valenti la decisione di non prevedere anche per questa zona del centro storico una ordinanza di interdizione. Non cambierebbe nulla, ci si sposterebbe in un’altra via o piazza della città, ha dichiarato a fronte delle tante sollecitazioni comunque pervenute dopo un altro fine settimana di assembramenti in piazza Rossi. Si è deciso, invece, di istituire una sorta di presidio pomeridiano serale, con la Polizia Municipale che già ieri sera ha stazionato nella zona, supportando i controlli da parte di carabinieri e polizia. Insomma, si va in ordine sparso, con sindaci che chiudono o limitano l’accesso non solo alle aree della movida, ma anche ville e parchi e altri che si appellano al buon senso e al rispetto delle regole che già ci sono, sono piuttosto stringenti e rischiano di diventarlo ancor di più se la Sicilia dovesse passare dall’arancione al rosso come ormai appare inevitabile.