È quanto dichiarano Carmelo Urzì e Raffaele Lanteri, segretari rispettivamente delle federazioni siciliane Ugl sanità e medici, sulle ultime notizie giunte in tema di fornitura dei vaccini e incremento dei contagi in Sicilia. “Ci inquieta pure – contunuano - la polemica che si è innescata a seguito della decisione, di alcune case farmaceutiche autorizzate, di sospendere e posticipare la consegna delle dosi o di ridurre il quantitativo disponibile per l'Italia. Nella nostra regione – spiegano dall'Unione Generale del Lavoro - ci sono ancora decine di sanitari che non hanno neanche ricevuto la prima dose e centinaia di soggetti fragili in attesa di quello che per loro è una priorità. Pesano e non poco anche in Sicilia le inoculazioni fatte a chi non ne aveva pienamente diritto. Ed in questo senso prendiamo atto che si stanno assumendo le doverose iniziative per perseguire i furbetti”.
Ed in effetti, andando oltre la nota dell' Ugl, la regione siciliana ha annunciato il pugno duro nei confronti di chi ha permesso venisse fatto il vaccino a chi non era in lista. L'assessore alla Salute, Ruggero Razza ha dato indicazioni ai dirigenti di avviare severi accertamenti sulla questione e di disporre, in caso emergessero irregolarità da parte di dipendenti regionale, le sanzioni previste, dalla segnalazione alla commissione di disciplina al licenziamento. Grave, infatti, il gesto di togliere dosi a chi ne aveva maggiormente bisogno. Ed adesso vaccini al momento, non ne arrivano più. Si parla già di 6-8 settimane di slittamento della campagna vaccinale contro il coronavirus, poiché le case farmaceutiche non stanno riuscendo ad assicurare le scorte previste pur avendo firmato dei contratti. Non è più intenzionato ad aspettare a vuoto, il presidente della Regione Nello Musumeci, che nelle scorse ore aveva anche proposto una soluzione, ossia quella di requisire le fiale dei vaccini prodotte nei Paesi dell’Unione Europea. «Non vorrei - ha spiegato il governatore - che, mentre oltreoceano il nuovo presidente Biden si dice pronto ai "poteri della guerra" per la produzione dei vaccini, dalle parti nostre vi sia un atteggiamento remissivo nei confronti di multinazionali che non possono produrre da noi, firmare contratti con impegni precisi e poi, magari, vendere a prezzi maggiori dove meglio conviene. Requisire i vaccini delle multinazionali: è questo che gli italiani si aspettano», ha concluso Musumeci.