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19
Febbraio

Partorire sorridendo: una tecnica in crescita. Pullara: "La riattiveremo a Licata"

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Pubblicato in Attualità

 

Il Parto con il Sorriso è una tecnica che è stata sperimentata recentemente

anche all'ospedale "San Giacomo d'Altopasso" di Licata, per poi venire sospesa, su disposizione dell'Asp di Agrigento. "Parto con Sorriso" è una tecnica che prevede un'opportunità di approccio al travaglio senza dolore. Ma nei giorni scorsi il deputato regionale e vice presidente della commissione Salute dell'ARS Carmelo Pullara ha fatto sapere che il progetto potrà ripartire, evidenziando come le proteste del Movimento Donne di Licata abbiano sortito effetto. Per Pullara questo è un esempio di buona sanità. In gioco c'è anche il mantenimento del nosocomio licatese come punto nascita. L'utilizzo di questa tecnica potrebbe indurre diverse puerpere a scegliere questo ospedale per potere mettere al mondo i loro figli. L'argomento nei giorni scorsi è stato al centro di un webinar organizzato da Mondosanità e dall'Associazione Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani.  A parlarne sono stati medici accademici e politici. Tra di loro lo stesso Pullara. Il tema è incentrato sulla possibilità per le donne di partorire evitando la parte dolorosa della procedura, altrimenti detto "Parto indolore". Esistono diverse tecniche fra le quali l’uso dell’anestesia epidurale con il mantenimento nella paziente della percezione delle contrazioni e dei propri movimenti, permettendo un parto fisiologico e sicuro. Se eseguita correttamente, la tecnica di anestesia epidurale non ha effetti negativi, anzi ha molti vantaggi: riduce il consumo di ossigeno materno, migliora la perfusione degli organi addominali, pur non alterando il flusso dei grossi vasi, e protegge gli scambi placentari tra madre e figlio. Inoltre esiste la tecnica con l’utilizzo della miscela a base di protossido d'azoto ed ossigeno al 50% per la gestione del dolore autogestita dalla paziente. Le future mamme possono somministrarsi da sole un gas analgesico che rilassa, riduce il dolore del travaglio e può anche avere effetti euforizzanti. È la partoriente che gestisce in maniera del tutto autonoma la somministrazione del farmaco senza l'ausilio dell'anestesista. Le tecniche in ogni caso hanno bisogno di personale specializzato. E al momento c'è grande carenza di anestesisti, ostetriche e ginecologi. Durante il webinar è venuto fuori come il parto indolore possa essere una importante opportunità, ma ancora la sua diffusione non è omogenea nel territorio nazionale o nelle stesse regioni per motivi per lo più organizzativi. Un nodo cruciale è rappresentato dalla carenza di anestesisti quando si tratta procedere con tecniche come l’anestesia epidurale. E l’allarme è giunto dalle società scientifiche di ostetricia e ginecologia. C’è anche un altro aspetto che fa riflettere: la denatalità pone l’Italia al secondo posto nel mondo dopo il Giappone e l’età delle donne che decidono di avere un figlio è sempre più in avanti. È cambiata l’età delle donne: diventano mamme ben oltre i 32 anni e i 40 anni e questo rappresenta un fattore di rischio. Inoltre è aumentato il diabete in gravidanza e la procreazione assistita che ha certamente risolto il problema della infertilità in alcune coppie aumenta però il rischio di complicanze. Le gravidanze a rischio sono di più rispetto al passato”.

Letto 866 volte Ultima modifica il Venerdì, 19 Febbraio 2021 14:15

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