Telespettatori ci riferiscono che da alcuni giorni, al calar della sera, le luci della pubblica illuminazione non si accendono, nel tratto che va dalla cosiddetta Chiazza in poi, verso Porta Palermo. I residenti ed i titolari delle attività commerciali chiedono, pertanto, alla ditta che gestisce il servizio di adoperarsi nell’immediato. Non è concepibile che rimanga al buio una delle strade principali del cuore cittadino.

Ed a proposito di centro storico, ci segnalano, per l’ennesima volta, che un po’ tutte le fontane risultano “spente”. Andrebbe, dunque, effettuata una ricognizione di tutte le fontanelle e rimettere in funzione quelle dalle quali non sgorga più l’acqua. Sono piccoli accorgimenti che farebbero la differenza in una città a vocazione turistica.

Un’altra segnalazione riguarda il parcheggio di via Catusi, da sempre abbandonato a se stesso, preso spesso di mira da vandali. Chi ci ha contattato ha focalizzato l’attenzione su un altro aspetto: la pavimentazione. L’area andrebbe nuovamente asfaltata.

Passiamo, adesso, in zona Ferraro. Il campetto non è praticabile. È un’altra area della periferia cittadina parecchio trascurata. Nonostante il campo sia chiuso, alcuni ragazzi vi si recano ugualmente, in barba ai pericoli che, chi di competenza, dovrebbe rimuove, per restituire alla città l’area in condizioni dignitose.

All’interno della nostra rubrica, non potevano mancare le perdite idriche. Le immagini che vi mostriamo ci sono state inoltrate da Contrada San Marco, precisamente da via della Lanterna. Il gestore del servizio idrico è stato sollecitato più volte ad intervenire ma, com’è ormai noto, avendo carenza di mezzi a disposizione per effettuare i lavori, nessun operaio è giunto sul posto, con la conseguenza che l’acqua, erogazione dopo erogazione, ha bucato l’asfalto, creando un fosso pericoloso.

Una seconda perdita idrica ci viene segnalata nella stessa zona, in via Carlo V. Anche in questo caso a niente sono valse le chiamate a Girgenti Acque dei tanti residenti della zona che giornalmente vedono, sotto i propri occhi, disperdere quell’acqua destinata ai serbatoi delle proprie case. Cittadini stanchi di pagare profumatamente in bolletta un servizio che, è il caso di dire, “fa acqua da tutte le parti”.