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09
Marzo

Covid. Vaccini somministrati dai medici di base

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Pubblicato in Attualità

 

Si è chiusa la trattativa tra assessorato regionale alla salute e sindacati dei medici di medicina generale che verranno coinvolti anche in Sicilia,

come in altre regioni italiane, per la somministrazione delle dosi di vaccino anti covid. Nel corso di un vertice in assessorato, si è trovato l'accordo che amplia la platea di sanitari da impiegare per la vaccinazione di massa della popolazione. I medici, a fronte di un impegno aggiuntivo, riceveranno un compenso rispetto alle dosi inoculate: 10 euro per ogni iniezione di vaccino nel proprio studio medico (sono comprese le attività connesse come caricamento dati, gestione consenso e dispositivi di protezione individuale); 25 euro a dose se la somministrazione avviene nel domicilio del paziente; 10 euro a dose in presidio di continuità assistenziale; infine 31,50 euro l'ora per vaccinare in un centro vaccinale dell'Asp o in una unità mobile. "Si tratta di un accordo articolato che va bene sia per i medici che lavorano in città che per quelli dei piccoli comuni anche montani – ha spiegato Luigi Galvano, segretario regionale della Fimmg, l'organizzazione di categoria più rappresentativa a livello nazionale - e che prevede il coinvolgimento di tutti i medici, quelli di famiglia e quelli della continuità assistenziale. "Un nuovo, decisivo, patto tra la Regione ed i medici di famiglia nella battaglia contro il Coronavirus” ha detto il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, commentando l’accordo sottoscritto con i medici di famiglia. "Il ruolo dei medici di medicina generale, quello degli hub sparsi su tutto il territorio regionale, i controlli in ingresso per chi arriva in Sicilia, sono determinanti per vincere la lotta al Covid. Ma, oltre a ringraziare chi, da più di un anno, è impegnato in questa difficile emergenza, sento la necessità – ha concluso Musumeci - di richiamare ciascuno al rispetto delle regole per proseguire nel percorso che vede la Sicilia in controtendenza rispetto a molte altre Regioni". I professionisti che hanno aderito al protocollo saranno impiegati nei loro studi professionali, nelle guardie mediche dislocate su tutto il territorio siciliane, negli hub allestiti dalla Protezione civile regionale, e per le vaccinazioni a domicilio. In particolare, i medici verranno impiegati prioritariamente per le vaccinazioni dei cittadini over 80 e per le persone estremamente vulnerabili. Dopo i vaccini ai disabili gravissimi, in Sicilia infatti prenderà il via nei prossimi giorni la campagna di vaccinazione anche per il target dedicato alle fragilità. L'accordo rientra nell'ambito del protocollo sottoscritto a livello nazionale con i rappresentati della categoria. Ma c'è da riorganizzare tutta la campagna vaccinale, alla luce anche della possibilità adesso di somministrare Astrazeneca non più solo ai soggetti fino a 55 anni di età. Tante le categorie che chiedono di essere vaccinate e non a caso è stato lo stesso assessore regionale Razza ad invocare criteri, priorità e target uguali su tutto il territorio nazionale. L’assessore alla Salute non intende «andare avanti in ordine sparso», perché «abbiamo sempre atteso indicazioni dal governo», ha detto Razza, e anche nel caso dei lavoratori dei servizi essenziali, dunque, «sarebbe utile un ordine di priorità nazionale, all’interno del quale le Regioni possano semmai avere la discrezionalità di qualche deroga, ferma restando la disponibilità delle dosi annunciate, in base alle esigenze e alle specificità dei territori».

 

Letto 571 volte Ultima modifica il Martedì, 09 Marzo 2021 13:42

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