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30
Aprile

Randagismo. F. Valenti nominerà un consulente (a titolo gratuito). Oggi Bono e Milioti polemici col sindaco

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Pubblicato in Attualità

 

Il randagismo a Sciacca continua a rappresentare un'emergenza,

e non solo per i recenti ripetuti gravi episodi di violenze gratuite o abbandoni di cuccioli (rivelatori, purtroppo, di grave insensibilità), ma anche per la presenza di numerosi branchi di cani in diverse zone della città. Branchi ovviamente attratti dalla presenza di cibo che evidentemente viene messo loro a disposizione. Il tema è oggi al centro di una diffida al sindaco Valenti firmata dagli ex consiglieri comunali Calogero Bono e Giuseppe Milioti, i quali chiedono notizie sul regolare funzionamento dell'ambulatorio di San Michele dove si fanno le sterilizzazioni, lamentando il fatto che i loro consigli (avanzati nel passato) non sarebbero mai stati mai raccolti dall'amministrazione, accusando l'assessore al ramo (anche se la delega nella fattispecie è nelle mani dello stesso sindaco) di disinteresse nei confronti della sicurezza dei cittadini. 

Nel merito della polemica, Bono e Milioti segnalano quella che definiscono "una situazione pericolosissima in tutta la via delle Sequoie ma anche presso la via Casello Vassallo, strade interessate dalla presenza da tempo di diversi cani che - denunciano i due esponenti di Progetto Sciacca - seminano il panico tra i residenti esasperati, oltre a rappresentare un pericolo per chi percorre la strada principale, col rischio di incidenti. Situazione più volte denunciata dai residenti, che parlano senza mezzi termini di "canile a cielo aperto".  

Il comune di Sciacca è convenzionato con dei canili che però continuano a non avere più posto. Ma assolutamente centrale, nell'emergenza randagismo (cosa che d'altronde la stessa animalista Chiara Calasanzio ha più volte denunciato), è il tema delle mancate sterilizzazioni di massa. Questione generatrice di quella che non si può non definire un'emergenza, perché sono sempre di più le cucciolate, e questo significa che ci sono padroni di cani non sterilizzati che lasciano i loro animali liberi di vagare per il territorio e, dunque, di accoppiarsi e riprodursi.

Per Bono e Milioti ci sono zone invivibili, tra cani che abbaiano a tutte le ore (impedendo alle persone di riposare) e di altre precarietà igienico sanitarie per la presenza di deiezioni ed insetti lungo le vie. Tutto ciò - concludono - continua ad essere disarmante e vergognoso soprattutto per i cittadini che non riescono ad ottenere riscontri risolutivi da parte di chi oggi governa la città e dovrebbe senza se e senza ma occuparsi della questione in maniera definitiva.

"L'emergenza randagismo dipende da una serie complessa di fattori, ridurre il tutto alla sola responsabilità del comune non mi sembra intellettualmente onesto". Questo il commento di oggi di Francesca Valenti. La quale fa sapere di essere in procinto di nominare un esperto (a titolo gratuito) per elaborare ulteriori iniziative volte a ridimensionare il fenomeno. Anche se, per gestire questa emergenza, le norme vigenti non sono più adeguate. E in tal senso, il sindaco ricorda che è tuttora fermo all'ARS un disegno di legge che il governo regionale e la maggioranza che lo sostiene non hanno ancora ritenuto di approvare. Non si può non tenere conto, in ogni caso, che il comune è impegnato sul fronte randagismo con un investimento importante del bilancio comunale riguardante le convenzioni con i canili. "Purtroppo c'è anche tanta mancanza di sensibilità, ma l'amministrazione non ha mai distolto l'attenzione da questo problema". 

 

Letto 434 volte Ultima modifica il Venerdì, 30 Aprile 2021 13:32

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