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03
Maggio

Ospedale di Ribera, ancora proteste. Ma Rossello (M5s) va controcorrente: "Basta strumentalizzazioni"

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Pubblicato in Attualità

Nello stesso momento nel quale raggiunge livelli di assistenza sanitaria e di disponibilità diagnostica mai avuti prima d'ora,

la situazione attuale dell'ospedale "Fratelli Parlapiano" di Ribera (che, ricordiamo, giuridicamente è "riunito" con il "Giovanni Paolo II" di Sciacca) suscita forti preoccupazioni nella comunità, come rivelato anche dalla manifestazione di ieri mattina. Preoccupazioni che naturalmente non trovano indifferenti personalità anche di primo piano della politica locale, a partire dall'ex sindaco Carmelo Pace, che è ormai il leader della ribellione popolare contro il discusso ridimensionamento del pronto soccorso.

Ha una posizione controcorrente però Vincenzo Rossello, coordinatore del locale Movimento 5 Stelle (candidato a sindaco alle ultime amministrative) intervenire per dire no a quelle che definisce "antipolitica e strumentalizzazioni". Per Rossello bisogna fare chiarezza. E il fondamento di questo percorso è, a suo dire, che non solo l'ospedale Fratelli Parlapiano non è a rischio chiusura, ma che anzi, i grossi investimenti "causa Covid" finanziati dal governo centrale obbligano la Regione Sicilia - competente in materia - attraverso la direzione strategica dell'Asp di programmarne il post Covid. È questo, per Rossello, il tema su cui dovrebbero concentrarsi e dibattere politici e opinione pubblica. La questione del pronto soccorso, quella al centro di una manifestazione popolare che si è svolta ieri mattina, in estrema sintesi a giudizio di Rossello non deve essere ingigantita. Perché il presidio riberese è stato inserito tra i Covid Hospital, e ciò comporta che in questo particolare momento di forte stress sanitario il Fratelli Parlapiano si occuperà esclusivamente di patologie Covid. "Chi sostiene che questa scelta indebolisca l'ospedale probabilmente o non conosce la situazione o agisce in mala fede, puntando al malcontento popolare attraverso una non corretta rappresentazione dei fatti e delle prospettive Post Covid". 

Rossello definisce la scelta del Covid Hospital come "lungimirante, oltre che una ghiottissima occasione per salvaguardare il Fratelli Parlapiano, che - qualcuno evidentemente ne ne è voluto dimenticare - era stato estromesso dall'ultima rete ospedaliera, quella risalente al periodo pre-pandemia. "Fino a qualche mese fa - insiste il portavoce del Movimento 5 Stelle - nessuno alla Regione era disposto a modificare la rete ospedaliera, oggi però le cose si prospettano in materia nettamente diversa, e la Regione si trova costretta a rivedere la rete ospedaliera alla luce delle modifiche apportate dalla nuova rete Covid". È proprio su questo punto che - secondo Rossello - la politica, gli addetti ai lavori e l'opinione pubblica devono concentrarsi per un più ampio dibattito oltre che sano confronto.

Da qui dunque l'esigenza di guardare all'ospedale di Ribera su ciò che esso sarà quando la pandemia sarà finita. Quella che invoca Rossello è una programmazione post covid da inserire nella nuova rete ospedaliera, con idee chiare per capire le esigenze del territorio, redistribuendo l'offerta sanitaria provinciale. L'invito a deputati regionali e governo Musumeci è a smetterla di usare il decreto Balduzzi (che sicuramente deve essere rivisto) come scudo alla classe politica regionale per giustificare le inefficienze, tanto più che il predetto decreto è lo stesso che prevede eccezioni per i presidi ospedalieri in zone particolarmente disagiate, garantendo una attività di pronto soccorso con la conseguente disponibilità dei necessari servizi di supporto, attività di medicina interna e di chirurgia generale ridotta, con funzioni chirurgiche non prettamente di emergenza e con un numero di casi insufficiente per garantire la sicurezza delle prestazioni, il mantenimento delle competenze professionali e gli investimenti richiesti da una sanità moderna, prevedendo il trasferimento dei casi più gravi all'hub o spoke più vicino. Per Rossello, abbinare il Covid Hospital con un centro regionale per malattie infettive e un presidio di Zona Disagiata è la prossima sfida della classe politica, in modo da poter garantire un'adeguata assistenza di emergenza urgenza e al contempo diversificare l'offerta sanitaria di un vasto territorio. Questo lo si può e deve fare, conclude Rossello, nella prossima riorganizzazione delle rete ospedaliera regionale, ormai obsoleta e costretta ad essere modificata in virtù di tutte le modifiche apportate dal Covid e dalla rete Covid.

 

Letto 480 volte Ultima modifica il Lunedì, 03 Maggio 2021 13:07

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