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06
Maggio

Tagli alle superiori. Sindacalisti sul piede di guerra

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Pubblicato in Attualità

 

Continuano le prese di posizione contro l’intenzione dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Agrigento di effettuare dei tagli tra i docenti in servizio alle scuole superiori.

 

Dopo la lettera di soli due giorni fa a firma dei rappresentanti provinciali del Pd, sono oggi i sindacati Flc Cgil, Uil Scuola e Cisl Scuola a scrivere al Prefetto, all’Assessore Regionale alla P.I., Al Ministero della Pubblica Istruzione, All’U.S.R. – Sicilia, All’U-S-P- di Agrigento.

 

I segretari confederali Bonvissuto, Buscemi, Montalbano, Gallo, Burgio e Aquisto, hanno infatti preso atto nell’informativa del Dirigente incaricato dall’U.S.R. Sicilia del 28 aprile scorso, che anche per l’anno scolastico 2021/2022 si prevedono sostanziali tagli tra i docenti in organico di diritto.

 

Ciò - si legge nella nota diffusa dai sindacati - porterà ad un accorpamento delle classi da parte dei singoli istituti, in particolare riguardo le classi prime, con conseguenti problematiche relative al sovraffollamento delle aule, in contrasto con le norme di contenimento dell’epidemia che invece impongono un numero inferiore all’interno delle singole classi, per permettere il dovuto distanziamento tra gli studenti e contrastare il diffondersi del covid-19.

 

“La nostra didattica e il nostro territorio – continuano da FLC CGIL, CISL SCUOLA e UIL SCUOLA - non possono sostenere quanto ventilato dall’U.S.P., una tale disposizione risulta controproducente e contestabile nella situazione emergenziale che riguarda anche l’avvio del prossimo anno scolastico per il quale sarebbe opportuno l’aumento degli organici e del numero delle classi piuttosto che la loro contrazione”.

 

Il taglio delle cattedre, per i sindacalisti, si traducerebbe in un danno per tutte le categorie: dagli studenti, costretti in classi affollate e spesso anguste, al personale di ruolo. C’è il rischio che alcuni insegnanti non potranno avvicinarsi al proprio nucleo familiare come avevano previsto e che altri dovranno spostarsi altrove. Ma ancora più drammatica sarà la situazione dei precari o dei vincitori di concorso che, dovessero davvero essere effettuati i temuti tagli al personale, non solo non avranno la sperata immissione in ruolo, ma rischieranno di restare disoccupati.

 

Negli ultimi giorni – continuano le sigle sindacali - abbiamo raccolto il grido di allarme lanciato anche dai Dirigenti che, dopo il passato anno scolastico in cui sono rimasti tutti in servizio durante l’estate per cercare di mettere in sicurezza le scuole e di conseguenza gli alunni e il personale, oggi si ritroverebbero a doversi inventare la didattica, sperando in presenza, con classi sovraffollate anche superiore con trenta alunni e, in qualche caso, con la presenza di alunni diversamente abili.

 

CGIL, CISL e UIL ritengono inaccettabile e priva di ragionevolezza, dunque, la scelta paventata dall’Amministrazione provinciale. Bonvissuto, Buscemi, Montalbano, Gallo, Burgio e Aquisto annunciano che, in mancanza di risposte concrete e coerenti, verrà proclamato uno stato di agitazione provinciale, con manifestazioni e scioperi di tutto il personale e degli studenti e delle loro famiglie.

 

 

 

Letto 387 volte Ultima modifica il Giovedì, 06 Maggio 2021 12:43

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