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Luglio

Gestione del “sovraindebitamento”. Vademecum del Tribunale di Agrigento

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Pubblicato in Attualità

Un Vademecum per far conoscere ai cittadini le norme e le figure professionali più adatte

a gestire le situazioni di “sovraindebitamento”. È la soluzione del tribunale di Agrigento per informare i cittadini sulla possibilità di liberarsi dal peso di situazioni fortemente debitorie e scongiurare il ricorso al mercato dell’usura.

 

La perdita improvvisa del posto di lavoro, la riduzione del fatturato d’impresa, la sospensione o addirittura la cessazione della propria attività lavorativa a causa della pandemia da Covid-19, sono tra le principali cause di un progressivo indebitamento di molti cittadini della provincia di Agrigento, già caratterizzata da un reddito pro capite più basso rispetto alla media delle altre regioni del sud Italia.  Nonostante il legislatore abbia introdotto da tempo la procedura della composizione della crisi da “sovraindebitamento” (procedura specifica per quei soggetti che hanno contratto debiti e che non possono ricorrere alle procedure previste dalla legge fallimentare), tuttavia, il ricorso a tale pratica è rimasto poco diffuso. Col Vademecum, il Tribunale di Agrigento ha voluto avvicinare i cittadini alla più recente normativa, che consente di ristabilire un equilibrio economico quando il soggetto ha un volume di debiti che non gli consente di far fronte al sostentamento proprio o della propria famiglia.   

 

Il vademecum – spiega il Presidente del Tribunale, Pietro Falcone – è stato pensato ed elaborato con l’intento di semplificare e rendere il più possibile accessibile la comprensione delle procedure normative e delle soluzioni offerte dal legislatore. In tal modo vogliamo anche favorire un più consapevole avvicinamento alle figure professionali di riferimento, superando anche possibili reticenze ad affrontare un nuovo modo di gestione della propria dimensione economica”. Le attività del Progetto contribuiscono a una gestione più moderna della giustizia nei distretti giudiziari della Sicilia. L’auspicio – afferma il giudice Silvia Capitano, referente del progetto – è di poter offrire un valido strumento per sfruttare le potenzialità della legge e intervenire tempestivamente nelle situazioni di disagio e sofferenza, con la dedizione dei vari operatori chiamati ad occuparsi della materia. 

 

 

 

Letto 356 volte Ultima modifica il Venerdì, 16 Luglio 2021 14:19

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