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10
Settembre

Rete fognante e depuratore. Escluse dal progetto Carbone e Cutrone. Pd: "Si rimedi"

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Pubblicato in Attualità

Ci sono aree, da Cutrone a Carbone,

che purtroppo rischiano di rimanere fuori dal completamento del secondo stralcio funzionale della rete fognante e del modulo decisivo del depuratore comunale di Sciacca. Gli interventi sono quelli appaltati dall'ufficio del commissario unico per la depurazione. Il relativo progetto, pur ricomprendendo vaste e urbanizzate aree della città (Cappuccini, Ferraro, Seniazza area Ospedale, Terme e località balneari di capo San Marco e di contrada Foggia) non è riuscito ad annettere anche le ultime zone le quali, ancorché periferiche, sono comunque densamente abitate. Per fronteggiare questo problema l'assessore comunale alle Infrastrutture Roberto Lo Cicero ha incontrato il subcommissario Riccardo Costanza. A sollecitarlo, in tal senso, è stato il circolo di Sciacca del Partito Democratico, che oggi con il suo segretario Gianluca Fisco ha diramato una nota in cui si conferma che se non è prevista la presenza del nucleo di contrada Carbone all'interno del progetto di depurazione che a breve sarà cantierabile, per la zona Cutrone si cercherà di ricomprendere nell'elenco di strade da servire almeno le viabilità pubbliche che si diramano dalla via Cava dei Tirreni. Facendo notare che la zona Carbone non sarà oggetto di intervento, il segretario cittadino del Partito Democratico evidenzia come la contrada sia stata letteralmente dimenticata, soprattutto durante le conferenze di servizi svolte nel 2015 e nel 2016. L'assessore Lo Cicero si è impegnato a stilare un elenco di criticità presenti a Sciacca dal punto di vista del collettamento fognario al depuratore comunale con, nel dettaglio, le zone della città che resteranno fuori da questi servizi. Potrebbe esserci la possibilità, anche se appare piuttosto remota, di intervenire ulteriormente con qualche variante al progetto che però sta andando in appalto, al fine di fare rientrare nelle eventuali disponibilità dell'ufficio del commissario unico anche la fatiscente rete idrica del centro storico, quella che genera le transenne su cui tanta ironia circola soprattutto in rete. Ci sono aree, da via Cronio a San Michele, passando dalla via Amendola (dove più volte si sono verificate frane del manto stradale che hanno reso necessari interventi tampone) dove la situazione è pericolosa anche per l'incolumità pubblica. Appare oggettivamente difficile potere intervenire su progetti (10 milioni di euro gli investimenti previsti per il depuratore e per la rete fognante) che sono già in fase di appalto. Più ragionevole è la speranza che al più presto si sblocchi un altro finanziamento da 30 milioni per Sciacca per il rifacimento totale dell'intera rete idrica. È evidente che in una città come Sciacca ogni intervento programmato rischi di essere insufficiente e di scontentare qualcuno. La cosa migliore da fare è quella di sostenere l'avviamento dei lavori già appaltati per poi continuare a lavorare per ottenere ulteriori investimenti e finanziamenti. Per i quali, con l'ufficio tecnico comunale che tra pensionamenti programmati e quelli compresi nella cosiddetta "quota 100" si è ormai completamente svuotato, sarà difficile potere ottenere. Ma questo è un altro problema. 

Letto 527 volte Ultima modifica il Venerdì, 10 Settembre 2021 13:50

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