Stampa questa pagina
14
Settembre

Dalla fretta di Catanzaro alle incertezze nel Centrodestra: a Sciacca è già campagna elettorale

Scritto da 
Pubblicato in Attualità

Recentemente Michele Catanzaro ha annunciato che entro il mese di settembre il Partito Democratico di Sciacca

dovrà dirimere tutti gli eventuali dubbi interni in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno. Tradotto dal politichese: il deputato regionale vuole sapere da Francesca Valenti quali siano le sue intenzioni in ordine ad una eventuale ricandidatura alla carica di sindaco. "Sarà lei a decidere", ha più volte detto il deputato regionale. Secondo indiscrezioni sempre più diffuse, la prima cittadina dovrebbe annunciare a breve la sua decisione di non riprovarci. Ma negli anni la politica ha abituato a tante di quelle sorprese che anche in questo caso non è detto che le cose vadano verso questa direzione. Quella che è certa è la fretta di Michele Catanzaro. Anche perché il 2022 non sarà solo l'anno delle nuove amministrative di maggio ma, soprattutto per quanto lo riguarda, quello delle Regionali di ottobre. Dal punto di vista civico, la sensazione piuttosto palpabile è che i Dem guardino già al dopo Valenti, nella prospettiva di dovere costruire un nuovo progetto, non si sa se e eventualmente con quali alleati. Il cartello guidato da Francesca Valenti del 2017 si è dissolto. Bisogna dunque creare qualcosa di nuovo. Farlo riproponendo un'idea di coalizione più o meno tradizionale di Centrosinistra appare complicato, e per tante ragioni, non ultima quella che nei comuni gli schieramenti sono sempre più trasversali. Può essere questo il motivo per il quale Michele Catanzaro ha auspicato una possibile alleanza con Forza Italia. Tentando così, ad un tempo, di disporre di una nuova prospettiva politica per il comune di Sciacca e, contemporaneamente, di rompere il fronte del Centrodestra. Se lo ha fatto è perché ne ha parlato con il plenipotenziario di Berlusconi in Sicilia Gianfranco Micciché. Che, personalmente, non ha un buon rapporto né con i leghisti, né con i Fratelli d'Italia. Ma a Sciacca Forza Italia non ha nemmeno un coordinatore, il leader provinciale Riccardo Gallo non nutre alcun interesse verso questo versante del territorio, e la personalità politica forzista di punta dalle nostre parti corrisponde al momento al nome di Fabrizio Di Paola. Il quale, stando ai "si dice", vorrebbe tornare a candidarsi come sindaco. Difficilmente, tuttavia, lo farebbe in un cartello organizzato dal suo acerrimo nemico Michele Catanzaro. 

Sì, Fabrizio Di Paola è leale uomo di partito ma, per intenderci, al tempo stesso non è disponibile ad accettare qualsiasi cosa. Preferisce dunque continuare a discutere con i suoi interlocutori di Centrodestra. Ma la partita è complicata anche qui. Perché una sua eventuale investitura, a quanto pare, rischia di generare un conflitto interno. Calogero Bono considererebbe una ricandidatura dell'ex sindaco come una scortesia personale e politica, considerato che nel 2017 fu lui a scendere in campo al posto del primo cittadino uscente che aveva rinunciato, mettendo la faccia al tentativo di fronteggiare quel malcontento popolare che, tuttavia, al primo turno lo vide arrivare davanti a tutti. 

Ma è possibile anche che quella che verrà fuori sarà una sorta di "grande coalizione" alla Draghi, con molti (non tutti) dentro, ad esclusione di chi ha sostenuto la coalizione vincitrice 5 anni fa. Sembra essere diventata più complessa l'ipotesi di una discesa in campo personale di Matteo Mangiacavallo, soprattutto perché (da ex Movimento 5 Stelle) potrebbe ambire alla terza candidatura al parlamento regionale, magari come "ospite" dentro una lista di "Diventerà Bellissima", a sostegno di Nello Musumeci. Eppure l'ex grillino sembrava avere accarezzato l'idea di una candidatura alla carica di sindaco nel Centrodestra, puntando su una sua presunta personale popolarità. L'invito di Giuseppe Milioti e Salvatore Monte a "mettersi in fila" però è apparso molto più di una battuta spiritosa. L'idea di una grande coalizione però è quella a cui guardano i tre ex assessori della giunta Valenti (Bellanca, Mandracchia e Settecasi) che hanno dato vita ad un'associazione (Sciacca Venti-Ventidue) che diventerà una lista civica. È soprattutto da questo versante che proviene la precondizione "ad excludendum" relativa ad una eventuale (comunque improbabile) presenza nello stesso schieramento del Partito Democratico. Appare difficile che in uno schieramento possano convivere Catanzaro da un lato e Bellanca, Mandracchia e Settecasi dall'altro.

C'è poi attenzione nei confronti di un cosiddetto "progetto dei giovani". Se nel 2017 Mizzica e Movimento 5 Stelle sperimentarono che se fossero andati insieme avrebbero vinto le elezioni amministrative (e forse sin dal primo turno), il soggetto politico che fa capo a Fabio Termine e quello che rimane dei grillini (orfani di Matteo Mangiacavallo) adesso sono orientati rimediare a quell'errore, dettato dai tempi che probabilmente non erano maturi, non escludendo che adesso possa essere troppo tardi. Fabio Termine, ma soprattutto Alessandro Curreri, guardano a questa prospettiva con interesse. E, chissà, magari di questo progetto potrebbe far parte anche il Partito Democratico, preferibilmente sotto forma di "lista civica", s'intende o, comunque, quell'elettorato di Sinistra disorientato dalle possibili scelte dei propri leader, escludendo di potere votare per un progetto che veda un accordo con Forza Italia. Ci sono, infine, le cosiddette "mine vaganti". Lo zoccolo duro di Nuccio Cusumano, oggi accanto a Matteo Renzi, sembra al lavoro per tentare di potere gestire un'intesa con Forza Italia; c'è poi l'ex sindaco Ignazio Messina, di nuovo in campo, anche se non si sa ancora (e probabilmente non lo sa nemmeno lui) se poi sarà presente in campagna elettorale. Probabilmente in campagna elettorale ci saranno anche Michele Ferrara e Alfredo Ambrosetti, tornati recentemente nella vita pubblica con l'associazione Sciacca Terme Rinasce. 

La più grande incognita in vista delle amministrative si chiama Lega Salvini Premier. Alle ultime Europee questo simbolo a Sciacca è stato premiato dall'elettorato. Eppure da questo versante c'è solo silenzio. Si sa che dopo alcuni tentativi a vuoto di individuare qualche soggetto indigeno il coordinatore di Sciacca è il caltabellottese Giuseppe Segreto, ma nessun intervento è venuto da lui nel dibattito pubblico. Pare che a breve questo incarico sarà assegnato all'ex sindaco di Ribera Carmelo Pace, che punta e senza farne mistero alla candidatura alle prossime elezioni regionali.    

Letto 818 volte Ultima modifica il Martedì, 14 Settembre 2021 13:23

Video