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22
Gennaio

La casa del Beato Rosario Livatino sarà acquisita dalla Regione Siciliana

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Pubblicato in Attualità

 

La casa in cui visse il giudice Rosario Livatino, a Canicattì, sarà

acquisita a breve dalla Regione Siciliana. Lo ha stabilito la Giunta regionale allo scopo di inserire l’immobile, di particolare interesse storico-culturale, nella “Rete delle Case Museo”. L’intento è quello di valorizzare l'immobile dove il magistrato, assassinato dalla mafia nel 1990 e proclamato Beato il 9 maggio dello scorso anno, ha trascorso tutta la propria vita: qui, è, infatti, possibile rinvenire e apprezzare importanti testimonianze del suo vissuto quotidiano, le sue qualità di servitore dello Stato e di fervente cattolico, che hanno sempre connotato il suo agire, fino al martirio per opera della criminalità organizzata.

 

Con la delibera, si è dato mandato al Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana di compiere gli atti necessari e al Dipartimento Regionale Tecnico di determinare il valore dell’immobile da acquisire.

 

“La casa del giudice Livatino – afferma l'assessore regionale ai beni culturali Alberto Samonà - è un luogo dal fortissimo significato simbolico. Da quando, quasi un anno fa, è stato confermato il vincolo di tutela culturale della Soprintendenza, abbiamo lavorato con gli uffici per arrivare a un risultato che possa rendere fruibile la casa in modo permanente. L’immobile, una volta acquisito, entrerà a far parte a pieno titolo della Rete regionale delle case-museo, istituita dal governo Musumeci, per mettere in collegamento i luoghi rappresentativi dei personaggi illustri della Sicilia.

 

L'attenzione non è rivolta unicamente verso la casa dove ha vissuto il Beato, ma anche verso la sua storica automobile, quella colpita dai sicari della Stidda. Nei mesi scorsi, dopo 31 anni dal giorno dell’omicidio, la Ford Fiesta rossa del giudice Rosario Livatino è tornata per le strade di Canicattì. L’auto, infatti, anche in questo caso è stata dichiarata bene d’interesse culturale nel 2017, ed affidata ai Carabinieri della Compagnia di Canicattì dall’anziano signore a cui era stata lasciata in eredità dal papà del giudice. Angelo Terrana, amico della famiglia Livatino, l’ha parzialmente restaurata e custodita gelosamente per tutti questi anni all'interno di un garage, che in origine era proprio dei Livatino, e che si trova alle spalle della casa del giudice-beato.

 

Letto 360 volte Ultima modifica il Sabato, 22 Gennaio 2022 13:10

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