che a mezzo stampa o sui social stanno creando un clima di sfiducia verso l’Azienda Idrica Comuni Agrigentini. Una vera e propria difesa d’ufficio quella che è arrivata oggi da Fiorella Scalia direttore di Aica che definisce non veritieri numeri e notizie sui dati contabili dell’azienda, precisando che gli stessi sono peraltro ancora in fase di redazione. I numeri reali si potranno leggere quando i bilanci saranno pubblicati. La responsabile dell’Azienda parla di clima di sfiducia, quello che sarebbe stato generato nelle ultime settimane, che non fa bene a nessuno, considerato il risultato storico ottenuto, quello di una azienda pubblica come gestore di un servizio essenziale e vitale per lo sviluppo del territorio. Una esperienza da incoraggiare, nonostante i problemi di avvio della gestione, come stanno facendo i 299 dipendenti che portano avanti un servizio essenziale incuranti dei “corvi gracchianti” sostiene l’ingegnere Scalia che poi elenca tutti i servizi che l’Azienda Idrica garantisce dallo scorso mese di agosto in tutta la provincia: dalla gestione delle risorse idriche alla manutenzione degli impianti, dalla distribuzione dell’acqua al funzionamento dei depuratori.
E’ necessario rinfrescare la memoria di tutti coloro che affermano che “si stava meglio quando si stava peggio”, sottolinea ancora la responsabile di Aica, ricordando appena che cosa è successo con la gestione Girgenti Acque che ha lasciato sul territorio un volume di debiti consistente che pesa sulle spalle degli operatori economici che hanno fornito i loro servizi, e ulteriori debiti per inadempienze nei confronti del fisco e degli enti previdenziali. C’era il disastro e questo è quello che Aica ha ereditato, dice sostanzialmente Fiorella Scalia precisando che in questi sei mesi sono stati fatti notevoli passi avanti nel comprendere come chiudere il rapporto con la vecchia gestione e con la Curatela, nella consapevolezza che il percorso non è stato agevole e non sarà ancora immune da difficoltà.
La situazione ereditata dai precedenti gestori, sottolinea ancora Aica, è pessima, a cominciare dal cattivo stato delle infrastrutture, dovuto sia alla loro vetustà, sia alla mancanza di adeguata manutenzione e buona gestione nel corso dell’ultimo decennio. A questa situazione si fa fronte con i pochi mezzi a disposizione e con lo sguardo rivolto ai finanziamenti, per oltre 100 milioni di euro su acquedotti e fognature, che nei prossimi anni consentiranno di cambiare l’attuale e complicato stato delle cose. Nessuno dimentichi che in questi mesi Aica ha fatto il miracolo di dare continuità al servizio idrico. Non era scontato, sostiene il direttore generale, e se l’obiettivo è stato raggiunto è grazie a tutto il personale che ha lavorato senza interruzioni, senza ferie tutto il mese di agosto e senza stipendio fino a settembre, mentre ancora oggi sono in arretrato di un mese. La questione economica è quella centrale. E a tal proposito i vertici di Aica non mancano di richiamare alle proprie responsabilità i sindaci dei comuni che non hanno versato le proprie quote.
Quello che si sta facendo non è semplice né scontato, ma il percorso intrapreso dai Sindaci e dal Prefetto, ossia la gestione pubblica del servizio, conclude la responsabile di Aica è l’unico che può portare ad una svolta che in parte è già avvenuta. Tutto il resto, dice, sono solo chiacchiere