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Aprile

76 milioni di euro per restaurare bagli, chiese e abbeveratoi rurali di Sicilia

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Pubblicato in Attualità

Un avviso dell’Assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità

siciliana per interventi di restauro e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale. L’ammontare complessivo per la Sicilia è di oltre 76 milioni e mezzo di euro, con fondi PNRR messi a disposizione dal Ministero della Cultura. L’Avviso pubblico è rivolto a beni di proprietà di privati o di enti ecclesiastici, associazioni del terzo settore, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria. Saranno ammissibili anche progetti che intervengano su beni del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà pubblica, dei quali i privati o i soggetti del terzo settore abbiano la piena disponibilità. I progetti dovranno riguardare edifici che siano testimonianze significative delle comunità rurali e del paesaggio. L'avviso, quindi, è rivolto a bagli, mulini ad acqua, case coloniche, frantoi, masserie, che abbiano o abbiano avuto un rapporto diretto connesso con l’attività agricola circostante. Si potrà intervenire su fienili, stalle, forni, pozzi, recinzioni, terrazzamenti, fontane, abbeveratoi, ponti, muretti a secco, elementi legati alla religiosità rurale come cappelle, chiese di campagna ed edicole votive, tutti beni del paesaggio rurale siciliano che, nel tempo, hanno subito un progressivo processo di abbandono e degrado. Soltanto nel territorio compreso tra Sciacca, Caltabellotta e Menfi ve ne sono un'infinità, che potrebbero essere recuperate, restaurate e riutilizzate.

La misura prevista, per ciascun intervento, ha un tetto massimo di 150 mila euro. La procedura di selezione è “a sportello”, ossia fino ad esaurimento delle risorse disponibili, con una previsione di finanziare oltre 500 interventi sul territorio siciliano.

Le domande dovranno essere presentate esclusivamente attraverso l’applicativo informatico predisposto da Cassa Depositi e Prestiti, a partire dal 20 aprile e non oltre il 20 maggio.

Gli interventi potranno essere finalizzati anche alla realizzazione e allestimento di spazi da destinare a piccoli servizi culturali, sociali e ambientali turistici. Un modo, dunque, di preservare i valori del paesaggio rurale storico attraverso la tutela e la valorizzazione dei beni che sono espressione della cultura materiale e immateriale.



Letto 425 volte Ultima modifica il Giovedì, 14 Aprile 2022 12:14

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